Programma

L’emigrazione verso altri paesi di persone di talento o alta specializzazione professionale è un fenomeno generalmente visto come negativo che impoverisce la società e rischia di rallentare il progresso culturale, tecnologico ed economico dei paesi dai quali avviene la fuga.

La mobilità degli studiosi è di per sé un fattore di arricchimento culturale e professionale, la ricerca non conosce limiti e frontiere. Il problema in realtà nasce quando il saldo tra gli studiosi che lasciano il nostro paese e quelli che vi si trasferiscono è negativo.

Molti dei ‘cervelli in fuga‘ italiani sono ricercatori e accademici. Ma non solo.

Tra questi c’è anche chi ha deciso di lasciare l’Italia semplicemente per trovare migliori opportunità di lavoro e stipendi più alti. Quello che li accomuna, però, è l’esigenza di vivere dove merito e competenze sono valorizzati.

Alcuni vorrebbero tornare per riavvicinarsi, altri, invece, sono già tornati, pur consapevoli degli ostacoli e delle difficoltà. Il racconto delle diverse esperienze sara’ il tema conduttore dell’evento conclusivo della Notte Europea dei ricercatori, un rave teatral-scientifico a piu’ voci in cui studenti, docent, ricercatori e attori racconteranno i loro percorsi, un racconto in chiave “swing” per contribuire al dibattito e ai cambiamenti nel nostro paese.

con:

Piji electroswing all’italiana

Piji è un giovane musicista electro-swing un genere jazz che unisce il sound più propriamente swing con elementi di musica elettronica.

L’attività di Piji è ricca di premi e riconoscimenti ottenuti nelle più prestigiose rassegne canore del bel Paese, classificatosi 1° in ben 15 competizioni è stato definito come “giovane cantautore più premiato d’Italia”. Tra i vari riconoscimenti il Premio Monteverde Pasolini 2013 con le Voci nel deserto.

Nell’estate 2013, esce il secondo singolo di Piji, “C’è chi dice no”, che così come il suo primo singolo ufficiale “Welcome to Italy” conquista la vetta della classifica jazz di iTunes.

Piji è laureato in Scienze della Comunicazione e lavora anche presso Radio Città Futura di Roma dove conduce in coppia con Ernesto Bassignano la trasmissione “Rodeo”; in precedenza ha condotto diverse trasmissioni radio sempre per RCF e Rai International.

Piji è una delle Voci nel deserto di Roma. Assieme a Augusto Creni, chitarra manouche, Gian Piero Lo Piccolo, clarinetto, Ominostanco, electronics e Saverio Capo, basso si compone il Piji Electroswing Quintet.

Il gruppo propone un genere propriamente legato al dj-set, che entra estremamente di rado in contatto con la canzone e i cantautori. Ma è proprio questo connubio che rende il lavoro di Piji e del suo quintetto originale: vivere nel terreno della canzone d’autore italiana, del pop/jazz, ma vestire ogni brano di elettronica e di swing, mantenendo al centro le canzoni dai testi ironici, impegnati o poetici, con un approccio live che concede ampi spazi all’improvvisazione e alla teatralità.

Voci nel deserto – per la raccolta differenziata della memoria

“Siamo un paese senza memoria: il che equivale a dire senza storia. L’Italia rimuove il suo passato prossimo, lo perde nell’oblio televisivo, ne tiene solo i ricordi,i frammenti che potrebbero farle comodo con le sue contorsioni, le sue conversioni”. Lo scriveva Pasolini sul Corriere della Sera più di trenta anni fa.

Questo ensemble di artisti, attori, musicisti, dj, dislocati in molte città del mondo ha deciso di contribuire alla costruzione di una cultura della memoria che recuperi quei valori fondanti della società civile: onestà, libertà, eguaglianza, senso civico. Il progetto vuole essere a disposizione della comunità in maniera libera e senza fini di lucro.