Schermata 2015-09-08 alle 08.35.24L’esposizione “L’origine – Unviaggio tra Scienza e Art” è al Centro Culturale Jean Monnet dal 19 al 30 settembre 2015 nell’ambito della “Notte Europea della Ricerca 2015” con il support o del Servizio Culturale del Comune di Saint Genis Pouilly in Francia e del CERN.

Artisti europei e africani conosciuti e giovani artisti ci mostreranno come scienza e l’arte siano vicine l’una all’altra in questo immaginario viaggio verso l’origine dell’uomo. Teniamo a sottolineare l’origine scientifica di alcuni degli artistic he hanno contribuito a realizzare le opera d’arte che saranno in mostra.

“Al giorno d’oggi osserviamo un rinnovato interesse per le collaborazioni tra artisti e scienziati. L’esposizione “L’Origine” esplora come la creatività, sia artistica che scientifica, sia importante per spingersi al di là di nuovi orizzonti”

 

Prof. Arthur I. Miller, University College, Londra

I Primi Istanti

Spazio, tempo, materia … tutto ha avuto origine dal Big Bang, un’esplosione gigantesca che avvenne all’incirca 13,7 miliardi di anni fa. Inizialmente si formò la stessa quantità di materia e di antimateria. Se queste ultime fossero sopravvissute in egual misura, si sarebbero annichilate l’una con l’altra dando luogo ad una radiazione. È bastata una leggera deviazione dalla perfetta simmetria tra le due a far sopravvivere l’Universo che, raffreddandosi rapidamente, creò le condizioni ideali per la costruzione dei costituenti fondamentali della materia: le particelle.

Nonostante la scienza abbia già trovato molte risposte relative alle particelle oggi conosciute in Natura (ossia quelle che governano le forze e quelle che compongono la materia), classificandole nel così detto Modello Standard, molti sono ancora gli interrogativi aperti. Come per esempio: ci sono ancora particelle da scoprire? È possibile unificare tutte le interazioni fondamentali? E ancora: è possibile ricollegare tutti i fenomeni fisici conosciuti? Esistono le extra dimensioni? Qual è l’origine dell’Universo?

Al giorno d’oggi,dopo aver osservato il bosone di Higgs, les particelle formate da 5 quarks e effettuato misure specifiche di alta precisione, le collisioni prodotte dal 2015 negli esperimenti dell’acceleratore di Ginevra, il Large Hadron Collider (LHC), ci forniranno ulteriori elementi fondamentali per risolvere alcune delle sfide più avvincenti della fisica delle particelle elementari.

Anelli Mancanti

Qui si racconta una storia naturale: la nostra. L’evoluzione che ha portato alla comparsa della nostra specie è stata a lungo in comune con quella delle scimmie, iniziata prima di 65 milioni di anni fa. Decine di milioni di anni dopo, in Africa orientale, la foresta umida iniziò a rarefarsi per poi essere sostituita dalla savana. Le scimmie antropomorfe che popolavano quella regione iniziarono ad alzarsi sulle zampe posteriori.

Questo permise loro di usare sempre più le mani per manipolare e trasportare oggetti, il cibo e la prole. Le australopitecine e altre forme di primi ominidi, nostri antenati di quell’epoca, iniziarono così a diversificarsi, riuscendo a fronteggiare le nuove disponibilità di cibo. Intorno a 2,5 milioni di anni fa da questa variabilità emerse il genere Homo.

Molte caratteristiche le aveva ereditate dalla storia di tutti i primati, altre dalle cugine antropomorfe, altre ancora dalle australopitecine. Imparò a cibarsi di carcasse di grandi erbivori e il nuovo cibo comportò un valore nutritivo migliore, tanto che il cervello iniziò a espandersi. Imparò anche a costruire i primi strumenti in pietra del Paleolitico. Aumentando di numero per un evidente successo adattativo, questi primi uomini (non ancora Homo sapiens) iniziarono a disperdersi su un più vasto areale, in Africa e in Eurasia. Furono in grado di affrontare climi estremi, di acquisire caratteristiche biologiche nuove e di sviluppare capacità anche molto simili a quelle della nostra specie, come nel caso dei Neanderthal.

Dunque, la storia della nostra evoluzione è ben più complicata del semplice fluire di una specie nell’altra, assomiglia piuttosto a un albero, le cui fronde terminali sono il risultato di un evento piuttosto recente (datato a 200 mila anni fa), avvenuto nuovamente in Africa: la comparsa di Homo sapiens, cioè di noi stessi.

I primi rappresentanti della nostra specie fecero quasi subito qualcosa di sorprendente e mai visto in precedenza. Inventarono l’arte.

Arte e Miti

La ricerca dell’origine trascende il tempo e le civiltà. Vissuto più che astratto, il sapere derivato da tale ricerca ha permesso agli esseri umani di accedere dapprima ad un mondo trasfigurato e in seguito ad un mondo razionale.

L’origine dell’essere umano è oggetto di miti e leggende che legano la sua apparizione a processi naturali (fertilità e procreazione) o all’intervento di un demiurgo. Dato che concepisce il tempo come irreversibile, la modernità modifica il rapporto arcaico all’origine. Questa non viene più periodicamente evocata da rituali che ne attualizzano magicamente i poteri, ma viene oggettivata dalla scienza.

L’uomo diventa un semplice anello nella catena evolutiva. Benchè la modernità guardi verso il futuro, rimane pur sempre affascinata dalle culture arcaiche alle quali ha voltato le spalle. Inventa quindi il “primitivo”, che sceglierà a turno d’idealizzare o disprezzare.

Come pensare l’origine oggi, sembra sia una questione aperta. Mentre il pensiero postmoderno ne considera problematico il concetto stesso e demistifica i discorsi che ne fanno uso, fondamentalismi e movimenti «New Age» promettono un ritorno agli antichi albori.

Giunto a noi dalle Metamorfosi di Ovidio, il mito di Pigmalione, emblema dell’origine come sorgente d’ispirazione artistica, è un’antica rappresentazione del potere dell’arte. Esso esplora il rapporto tra la creazione artistica ed il corpo femminile, nonché la sessualità. L’origine dell’uomo e l’origine dell’arte vengono richiamate assieme dalla leggenda dell’origine del popolo Makonde, presentata e rappresentata in questa mostra.

 

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LES PREMIERS INSTANTS

L’espace, le temps, la matière… sont tous issus d’une explosion colossale qui s’est produite il y a environ 13.7 milliards d’années. Au commencement, la même quantité de matière et d’antimatière a été formée et si elles avaient subsisté en quantité égale, elles se seraient annihilées l’une et l’autre provoquant un rayonnement. Il a fallu une légère déviation de la symétrie parfaite entre les deux pour que se créé l’univers et en se refroidissant rapidement se génèrent les conditions idéales pour la construction des constituants fondamentaux de la matière : les particules. La Science a déjà donné une réponse pour expliquer l’existence de la plupart des particules connues dans la nature (c.-à-d. celles qui régissent les forces et celles qui composent la matière) et les a classifiées dans le communément appelé “Modèle Standard”. Pourtant beaucoup de questions restent encore sans réponses.

Par exemple : Y a-t-il d’autres particules à découvrir ? Les interactions fondamentales peuvent-elles être toutes unifiées ? Et en outre, peut-on relier tous les phénomènes physiques connus entre eux ? Est-ce que les extra dimensions existent ? Quelle est l’origine de l’univers ? On s’attend à ce que les expériences qui observent les collisions produites dès 2015 par l’accélérateur d’hadrons (LHC) à Genève, fournissent des informations fondamentales pour résoudre d’autres défis importants de la physique de particules élémentaires.

 

LES ANNEAUX MANQUANTS

On raconte une histoire naturelle : la nôtre. L’évolution qui a mené à l’apparition de notre espèce et qui a été très longtemps commune avec celle des singes ; elle a commencé il y a environ 65 millions d’années. Des dizaines de millions d’années après, en Afrique orientale, la forêt humide commença à se raréfier pour ensuite être substituée par la savane. Les singes anthropomorphes qui peuplaient cette région commencèrent à s’élever sur leurs pattes postérieures. Ceci leurs permirent d’employer d’autant plus les mains pour manipuler et transporter des objets, la nourriture et leurs progénitures. Les Australopithèques et autres formes de premiers hominidés, nos ancêtres de cette époque, se diversifièrent réussissant ainsi à faire face au nouveau manque de nourriture. Il y a environ 2.5 millions d’années, le genre Homo émergea de cette variabilité. Leur nombre augmenta suite à un évident succès d’adaptation et ces premiers hommes (pas encore Homo sapiens) commencèrent à se disperser sur des zones plus vastes en Afrique et en Eurasie. L’histoire de notre évolution est bien plus compliquée que le simple passage d’une espèce à l’autre. Elle ressemble plutôt à un arbre dont les rameaux résultent d’un évènement plutôt récent, daté d’environ 200 mille ans, qui s’est produit une nouvelle fois en Afrique : l’apparition de Homo sapiens, c’est-à-dire de nous-mêmes. Les premiers représentants de notre espèce firent rapidement quelque chose de surprenant et qui n’avait jamais été vu auparavant : ils inventèrent l’art.

 

ART ET MYTHES

L’origine des êtres humains est l’objet de mythes et de légendes qui lient l’apparition de l’humain à des processus naturels (fertilité et procréation) ou à l’intervention d’un créateur. Avec la modernité, la conception d’un temps linéaire irréversible a changé notre rapport archaïque à l’origine. Ceci n’est donc plus soumis à des rituels qui exaltent les pouvoirs magiques mais devient objectif grâce à la science. L’homme devient un simple maillon de la chaine de l’évolution. À travers la modernité il est projeté dans le futur mais il reste toutefois fasciné par les cultures archaïques auxquelles il a tourné le dos. Pour cela, il s’invente “le primitif“ en choisissant de l’idéaliser ou de le dénigrer. La façon dont nous percevons l’origine de nos jours reste à définir. Tandis que la pensée postmoderne a des problèmes avec le concept lui-même et démystifie toute utilisation qui peut en être faite. Les mouvements fondamentalistes et “new age“ promettent un retour aux sources. Le mythe de Pygmalion raconté dans les Métamorphoses d’Ovide est le symbole par excellence de l’origine en tant que source d’inspiration artistique et de représentation ancienne du pouvoir de l’art. Il explore le rapport de la création artistique au corps féminin et aussi à la sexualité. L’origine de l’homme et l’origine de l’Art sont les deux représentés dans la légende des Makondés qui est présentée et illustrée dans cette exposition.

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