Aget: “Finalmente il Miur riconosce i bambini plusdotati”
di Gabriele Vallarino
Due bellissime notizie. A settembre al suono della campanella tireranno un gran respiro di sollievo tutti i genitori di bambini plusdotati (QI superiore a 130). I loro figli non sono più invisibili né per il Ministero dell’istruzione né per il Consiglio nazionale ordine psicologi (CNOP).
Il Miur, infatti, ha pubblicato, il 5 aprile 2019, la nota 562, con la quale, al fine di garantire l’inclusione scolastica, riconosce i bambini e i ragazzi plusdotati come degli alunni BES, quindi, con un bisogno educativo speciale. A firmarla è Carmela Palumbo, capo del Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione.
Dall’altra parte, il CNOP ha emanato le linee Guida per la valutazione della plusdotazione cognitiva in età evolutiva. In questo modo viene stabilita una procedura corretta ed esaustiva per il riconoscimento e la valutazione della plusdotazione e anche l’Italia si mette in linea con quanto auspicato fino ad oggi dal Consiglio Europeo.
“Si tratta di battaglie che combattiamo da tanti anni – commenta Valeria Fazi, presidente di Aget (Associazione genitori education to talent, partner della Notte Europea dei Ricercatori, coordinata da Frascati Scienza) – siamo molto felici di questi documenti perché ora gli psicologi e le scuole hanno degli strumenti per valutare e per agire: adesso nell’ambiente scolastico i nostri figli avranno risposte concrete. Secondo le statistiche, i bambini ad alto potenziale cognitivo sono circa il 6 per cento della popolazione, quelli plusdotati circa il 2 per cento”.
Se ai bambini plusdotati non si presta la giusta attenzione, offrendo loro stimoli, una volta che, ad esempio, hanno finito un compito e si ritrovano per lunghi periodi a fissare il muro, si rischia di avere alunni frustrati con ricadute negative sul loro apprendimento e sul loro metodo di studio.
“È la prima volta che nella categoria BES rientrano alunni con un maggiore potenziale cognitivo che necessitano pur sempre di percorsi didattici individualizzati”.
Con questi documenti si spera che si diffonderà anche il tema della plusdotazione nella società, che ancora in molti ignorano, così da arginare il cliché di tanta filmografia – uno fra tutti, il film Will Hunting – Genio ribelle – secondo il quale se sei molto intelligente inevitabilmente hai dei problemi sociali o espressivi.
Niente di tutto ciò. I bambini plusdotati giocano a calcio e alle figurine come tutti gli altri. Non si isolano a risolvere quiz sulla panchina, né sono dei perenni indisciplinati coi genitori. “Sono bambini come tutti gli altri ma che di fronte ai concetti del quotidiano si pongono domande in profondità”.
Per questo Aget ha organizzato una gita al parco divertimenti di Mirabilandia. Ma ai suoi bambini e ragazzi non c’è soltanto il salire e scendere dalle montagne russe, bensì all’esperienza di adrenalina è abbinato un laboratorio con un fisico per spiegare tutte le leggi della fisica appena provate sulla pelle.
O ancora, in programma il prossimo settembre, c’è la visita al museo Ferrari di Maranello, per vivere l’esperienza “Red Campus Motore”. Si sa, a tanti bambini piacciono le macchine (e anche a tanti papà), ma a Maranello i bambini plusdotati non solo ascolteranno il rombo dei motori, ma capiranno anche come funzionano e quali diverse tipologie esistono (sistemi di iniezione, sistemi di aspirazione), ovviamente applicando i vari concetti a Ferrari stradali e Formula 1 in mostra per loro”, conclude Fazi.