Ospedale Bambino Gesù: primo trapianto al mondo di cuore da donatore malato di covid

Un altro grande successo per l’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. Un ragazzo di 15 anni è stato sottoposto a trapianto di cuore da un donatore positivo al SARS-CoV-2. È la prima volta al mondo in ambito pediatrico. L’adolescente era in lista di attesa per il trapianto da settembre dello scorso anno e quando si è presentata questa possibilità non si è potuto dire di no. Infatti, trovare un cuore compatibile per un trapianto pediatrico è più difficile che negli adulti. Nell’ultimo anno poi, a causa della pandemia e delle restrizioni adottate per contrastarla, queste difficoltà sono ulteriormente aumentate. Grazie all’esperienza e alle strumentazioni dei medici del Bambino Gesù, anche l’ostacolo del “Covid” è stato superato, salvando una giovane vita. 

IL PAZIENTE SALVATO

Il ragazzo era affetto da cardiomiopatia dilatativa, una patologia che compromette la capacità del cuore di pompare efficientemente il sangue all’organismo. La frequenza nella popolazione generale adulta è di circa 1 caso su 2.500, ma nei bambini è considerata una malattia rara e la sua frequenza annua in età pediatrica è di 0.57 casi ogni 100.000 persone.

COME SI È EVITATO IL PROBLEMA COVID

Il ragazzo di 15 anni, che ha ricevuto un nuovo cuore, è stato trattato con anticorpi monoclonali per eliminare il rischio che potesse sviluppare il Covid-19. L’intervento ha richiesto autorizzazioni speciali sia da parte del Centro Nazionale Trapianti (CNT) che dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA). Dopo il trapianto sono stati somministrati gli anticorpi monoclonali. Dagli esami effettuati dopo l’infusione, il ragazzo è risultato protetto contro l’infezione da Sars-CoV-2 grazie alla presenza nel sangue di una quantità significativa di anticorpi specifici.

UNA DEROGA ALLA LEGGE, PER COMPROVATA NECESSITÀ

La legge consente il trapianto solo su pazienti anch’essi positivi o guariti dal Covid-19. A questo punto i medici e i ricercatori delle strutture complesse di Microbiologia e Diagnostica di immunologia e quelli dell’Immunologia clinica e Vaccinologia del Bambino Gesù si sono messi al lavoro per calcolare l’effettivo rischio di contagio. I numerosi test effettuati hanno rilevato una carica virale estremamente ridotta e, di conseguenza, una possibilità di contagio del ricevente molto bassa. È stata così richiesta al Centro Nazionale Trapianti una deroga alla normativa vigente per poter effettuare il trapianto di cuore. Deroga concessa per la prima volta in ambito pediatrico dal CNT, la seconda in assoluto nel giro di poco tempo (l’altra su un adulto trapiantato al Sant’Orsola di Bologna). I primi due casi al mondo di organi prelevati da donatori positivi a riceventi negativi e privi di anticorpi.

COME È STATO POSSIBILE QUESTO SUCCESSO?

“L’operazione è il frutto di un percorso multidisciplinare in cui l’aumento degli strumenti per il trattamento del SARS-SoV-2, come il vaccino, le terapie monoclonali e le terapie antivirali – spiega il professor Paolo Palma, responsabile di Immunologia clinica e Vaccinologia dell’Ospedale – ha portato allo sviluppo di una serie di strumenti, sia di ricerca che clinici, che hanno aperto prospettive fino a poco tempo impensabili». 

RICERCA SCIENTIFICA

Per quanto riguarda l’attività scientifica, nello scorso anno è aumentata la partecipazione a network internazionali e trial clinici. Sono stati inoltre pubblicati 45 articoli su riviste peer-review, per la maggior parte di carattere internazionale. L’ospedale pediatrico Bambino Gesù tiene anche molto alla divulgazione e a portare la scienza tra il pubblico con un occhio di riguardo per i più giovani, per questo è partner storico della Notte europea dei ricercatori e delle ricercatrici coordinata da Frascati Scienza.

I GRANDI NUMERI DI CARDIOCHIRURGIA DELL’OSPEDALE

La storia a lieto fine di questo ragazzo si inserisce in tante altre storie di speranza. Soltanto dal 4 al 19 maggio sono cinque i trapianti di cuore avvenuti.

Il reparto di cardiochirurgia rappresenta un punto di riferimento nazionale ed internazionale per la diagnosi e cura di tutte le patologie cardiovascolari in età pediatrica e per le cardiopatie congenite, incluse le loro conseguenze nel paziente adulto.

Ogni anno sono effettuati circa 2.000 tra interventi cardiochirurgici, cateterismi cardiaci e procedure di elettrofisiologia. In particolare, durante l’anno 2020 sono state eseguite oltre 1700 prestazioni in regime di ricovero ordinario, 5500 day hospital e più di 62000 prestazioni ambulatoriali. Sempre nel 2020 sono stati effettuati 7 di trapianti di cuore e 10 di impianti di cuori artificiali.

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