Nemi: dal lago all’Eremo di San Michele. Un sentiero unico appena riqualificato

Dal lago di Nemi all’Eremo di San Michele: è stato inaugurato il sentiero turistico pedonale dopo una serie di lavori di riqualificazione che dall’azzurro delle acque del lago porterà i visitatori nel cuore di una storia millenaria.

LA REGIONE LAZIO

Gli interventi sono stati possibili grazie a un bando della Regione Lazio di 40mila euro. Un bando rivolto alla valorizzazione del patrimonio culturale dei piccoli comuni del Lazio. Tra le persone da ringraziare il comune ricorda padre Vincenzo, il gruppo di volontari che hanno partecipato all’attività di decoro e manutenzione del sito, nonché il dottore Roberto Libera

Un’interessante visita – prima di mettersi in marcia tra i boschi – potrebbe essere quella di immergersi nel Museo delle Navi Romane. Si trova sulla riva settentrionale del lago di Nemi, è stato costruito negli anni ’30 per ospitare gli scafi delle due imbarcazioni romane recuperate dal fondo del bacino lacustre e oggi è divenuto un polo culturale fondamentale.

BANDIERA ARANCIONE

Il turismo a Nemi è una risorsa importantissima per questo l’amministrazione capitanata dal sindaco Alberto Bertucci sta puntando molto sulla valorizzazione del territorio. E, dopo questo progetto dell’Eremo, si è già al lavoro con un altro bando per il recupero della seconda parte del sentiero che conduce direttamente al paese delle fragole.

D’altronde Nemi ha un riconoscimento turistico nazionale. Sul suo territorio sventola la bandiera arancione del Touring Club Italiano, a dimostrazione dell’ottima qualità dell’accoglienza e del soggiorno.

Il comune di Nemi tiene anche molto agli eventi di divulgazione scientifica, con un occhio di riguardo per i più piccoli. Per questo partecipa come partner di Frascati Scienza alla Notte Europea dei ricercatori e delle ricercatrici 2021, progetto LEAF.

L’Eremo dedicato a S. Michele Arcangelo costituisce davvero un tesoro per il Comune. Si tratta di una caverna naturale adattata in epoche remote a luogo di culto che conserva un ciborio del XI secolo realizzato con materiali di spoglio di epoca romana e affreschi del 1480. Tutt’intorno una lussureggiante vegetazione boschiva.

GLI AFFRESCHI

Da vedere l’affresco di San Pietro. Con le chiavi nella mano sinistra e con la Bibbia in quella di destra, rappresenta l’affresco più appariscente per dimensioni, qualità della fattura e conservazione.

Interessante, poi, l’affresco raffigurante il Signore in croce tra la S. Vergine e S. Giovanni evangelista con uno sfondo che non riproduce il convenzionale paesaggio del Calvario, ma quello insolito del lago di Nemi e del paese di Nemi nel suo impianto quattrocentesco, con mura e torri merlate.

Insomma, una gita fuori porta tra natura, storia e arte. Un tris di emozioni da vivere, ricordandoci anche di quanti luoghi archeologici dimenticati e da preservare ci sono in Italia.  Come avviene per la citizen science “la partecipazione attiva del pubblico nella ricerca”, anche il territorio coi suoi tanti resti del passato, chiama la gente ad un’attenzione e ad un interessamento: d’altronde sono la memoria di tutti, senza la quale è più incerto il futuro.

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