Coronavirus: La settimana vista dalla stampa internazionale
Dal caso Svezia, con la scelta di restrizioni ‘blande’, ai pericoli per le remote isole del Pacifico fino ai rischi per la filiera agricola e il boom di armi negli USA. Ecco da ScienceItaly (www.scienceitaly.com) una piccola selezione di articoli pubblicati sul web durante la settimana che si è appena conclusa e che danno degli sguardi diversi sulla situazione Covid-19 nel resto del mondo.
– Picnic e barbecue sulle spiagge, cinema, ristoranti e bar aperti: in Svezia la vita scorre serena. Dal governo sono arrivate indicazioni ad evitare luoghi troppo affollati ma non molto di più. Se da un lato molti cittadini ritengono che le scelte politiche siano motivate da valide ragioni, alcuni scienziati come l’immunologa Cecilia Söderberg-Nauclér del Karlinska Institute non usa mezza termini e sulle pagine del Guardian dice “ci stanno portando alla catastrofe” (https://scienceitaly.com/they-are-leading-us-to-catastrophe-swedens-coronavirus-stoicism-begins-to-jar/ ). Proprio per la sua strategia ‘differente’ la situazione della Svezia è seguita molto attentamente dalla stampa e dalla comunità scientifica internazionale. In un articolo pubblicato su The Conversation (https://scienceitaly.com/coronavirus-why-the-nordics-are-our-best-bet-for-comparing-strategies/ ) si spiega come l’intera regione scandinava (Danimarca, Norvegia e Finlandia hanno invece adottato restrizioni simili a quelle del resto del mondo) rappresenti un ottimo osservatorio per verificare l’efficacia delle diverse scelte.
– In Sudamerica la situazione si fa sempre più difficile, a partire dall’Ecuador (https://scienceitaly.com/theyre-leaving-us-to-die-ecuadorians-plead-for-help-as-virus-blazes-deadly-trail/) dove in alcune zone la sanità risulta al collasso, con cimiteri ormai saturi e bare tenute temporaneamente nei giardini delle abitazioni e lungo le strade. In Brasile invece si fanno sempre più forti le critiche verso i super ricchi accusati di essere stati i primi ad importare il coronavirus nel paese e averlo diffuso indirettamente ai ceti più poveri. Il ‘cuore’ diffusione viene identificato in uno dei club più esclusivi (https://scienceitaly.com/brazils-super-rich-and-the-exclusive-club-at-the-heart-of-a-coronavirus-hotspot/ ) di Rio de Janeiro: viaggi privati, discoteche e nessuna attenzione alle regole avrebbero fatto il resto. Un articolo di Al Jazeera spiega che anche nelle più remote isole del Pacifico (https://scienceitaly.com/remote-pacific-islands-prepare-for-worst-as-coronavirus-looms/) si teme l’arrivo del coronavirus, a far maggiormente paura sono i deboli sistemi sanitari e i maggiori tassi di incidenza al mondo di obesità e diabete.- Dopo un enorme sforzo per abbattere l’epidemia le misure di contenimento sono state ammorbidite ma ora Cina, Hong Kong e Singapore si trovano a fronteggiare nuovi casi dovuti al rientro di cittadini dall’estero. Un fatto che, secondo il New York Times (https://scienceitaly.com/why-asias-new-coronavirus-controls-should-worry-the-world/), deve preoccupare anche tutto il mondo. Pensando alle strategie per la ripresa delle attività al termine del lockdown in Germania si ragiona sulla possibilità di eseguire dei test per la ricerca di anticorpi, per riconoscere così le persone che hanno già contratto e superato Covid-19, e dotarle di un ‘certificato di immunità’ (https://scienceitaly.com/germany-will-issue-coronavirus-antibody-certificates-to-allow-quarantined-to-re-enter-society/ ) che le autorizzi a riprendere la vita normale. Nel frattempo Google (https://scienceitaly.com/google-covid-19-community-mobility-reports/) ha messo a disposizione online un archivio con i dati della mobilità delle persone di tutto il mondo, uno strumento utile per capire come siano cambiate le nostre abitudini.
– L’arrivo del coronavirus nei campi profughi potrebbe essere un disastro senza precedenti. Alle già pessime condizioni igienico sanitarie si sommeranno adesso gli effetti delle politiche di lockdown prese in quasi tutto il mondo (https://scienceitaly.com/nei-campi-profughi-rohingya-la-fame-fa-piu-paura-del-coronavirus/ ).
– Secondo alcuni rapporti dei servizi segreti americani i numeri dell’epidemia in Cina (https://scienceitaly.com/c-i-a-hunts-for-authentic-virus-totals-in-china-dismissing-government-tallies/ ) sono stati fortemente sottostimati. Secondo i rapporti il numero dei contagi e delle vittime è stato almeno il doppio di quanto detto ufficialmente. E intanto negli USA la paura del coronavirus ha fatto registrare il più grande numero di armi vendute in un mese (https://scienceitaly.com/pandemic-pushes-u-s-gun-sales-to-all-time-high/ ).
– In India ha preso il via da alcuni giorni il più grande lockdown al mondo, con 1,3 miliardi di persone obbligate a interrompere le attività e rimanere in casa. Un cambiamento drastico che in pochi giorni ha trasformato l’aria di alcune delle più inquinate città del mondo. A Mumbai e Nuova Delhi (https://scienceitaly.com/the-worlds-largest-coronavirus-lockdown-is-having-a-dramatic-impact-on-pollution-in-india/ ) i livelli di diossido di azoto si sono dimezzati e il cielo è tornato azzurro. I blocchi dovuti al coronavirus stanno mettendo in crisi anche le filiere agricole (https://scienceitaly.com/coronavirus-upends-global-food-supply-chains-in-latest-economic-shock/ ): la mancanza di manodopera sta mettendo a rischio i raccolti in molte regioni del mondo, a partire dall’India.
– Infine dalla CNN arriva un piccolo manuale su come realizzare in casa mascherine in cotone e come usarle in maniera corretta. https://scienceitaly.com/how-to-make-your-own-face-mask/
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