Novità da IFO: robot per cura dei tumori rinofaringei

Un robot per la cura del tumore. Ed è una prima volta. A portare in alto questa bandiera, simbolo di eccellenza della sanità, è l’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena. “Per la prima volta in Italia, la Chirurgia cervico facciale del nostro Istituto, diretta da Raul Pellini, ha messo a punto una nuova tecnica di asportazione di linfonodi retrofaringei grazie all’utilizzo del robot da Vinci con un accesso dal cavo orale” – fanno sapere dal Regina Elena con un comunicato stampa, fresco di agosto – L’equipe utilizza il sistema robotico da circa 10 anni e vanta una delle maggiori casistiche sebbene i pazienti oncologici che ne possano beneficiare sono in numero limitato”.

I linfonodi retrofaringei sono spesso sede di metastasi da neoplasie localizzate nella parte posteriore del naso (rinofaringe). Più di rado si formano metastasi che originano da tumori localizzati nel cavo orale, nella gola o addirittura nella tiroide. E secondo i dati Aiom, nel 2018 la stima è stata di circa 9.700 nuovi casi di tumore del testa-collo, 7.400 tra gli uomini e 2.300 tra le donne. Circa il 50% dei pazienti affetti da carcinoma del rinofaringe può sviluppare metastasi ai linfonodi retrofaringei.

Per via della posizione difficilmente raggiungibile, il trattamento delle metastasi nei linfonodi retrofaringei è spesso effettuato mediante la radioterapia. In caso di recidiva, dopo il trattamento radioterapico, l’unica possibilità di cura efficace è l’intervento chirurgico.
I classici interventi chirurgici transcervicali, trasparotidei e transmandibolari possono provocare conseguenze estetiche e funzionali anche gravi, visto che il campo chirurgico è ridotto, difficile da raggiungere e occupato da strutture vitali quali l’arteria carotide interna. Questo studio dimostra ed illustra la fattibilità tecnica dell’innovativa procedura chirurgica eseguita con il robot in un uomo di 68 anni.

“Abbiamo una forte vocazione verso l’innovazione – sottolinea Francesco Ripa di Meana, Direttore Generale IFO – e riteniamo che ogni paziente abbia diritto alle cure più avanzate ed efficaci. Siamo una realtà pubblica di eccellenza ed è nella nostra mission avere una visione prospettica, introdurre novità clinico-scientifiche, standardizzarle e ottimizzarle.”

“Grazie alla consolidata esperienza decennale di chirurgia mediante l’impiego del Robot DaVinci – sottolinea Raul Pellini, direttore di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-facciale dell’istituto Tumori Regina Elena – insieme alla mia equipe abbiamo messo a punto con grande soddisfazione la tecnica di rimozione dei linfonodi retrofaringei attraverso la bocca. È un bel successo di squadra ed è il risultato degli studi innovativi che con costanza portiamo avanti.”

Grazie all’impiego del Robot quindi e in casi selezionati, è possibile l’asportazione completa delle metastasi con tempi di recupero molto rapidi e con assenza di conseguenze funzionali di rilievo.

Un intervento chirurgico italiano, il cui successo, ha avuto un’eco internazionale, tanto che questa esperienza è stata recentemente pubblicata sulla prestigiosa rivista statunitense “Head and Neck”; il titolo intero dell’articolo è Transoral robotic retropharyngeal lymph node dissection in a recurrent head and neck carcinoma.

Otre al campo medico, gli Istituti Fisioterapici Ospitalieri  (IFO) – soggetto giuridico pubblico che  sin dal 1939 gestisce l’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena (IRE) e l’Istituto Dermatologico San Gallicano (ISG) –  credono molto nella divulgazione scientifica, partecipano annualmente alla Notte Europea dei ricercatori, coordinata da Frascati Scienza.

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