Chiuso ufficialmente BEES 2018, si lavora all’edizione del 2019
50.000 visitatori, 1.000 persone impegnate nell’organizzazione e circa 30 milioni quelle che sono state in qualche modo raggiunte dalla campagna di comunicazione. Sono i numeri record della della tredicesima edizione della Notte Europea dei Ricercatori e della Settimana della Scienza coordinate da Frascati Scienza #BEES che si è svolta dal 22 al 29 settembre 2018. Sono questi i numeri ufficiali presentati in occasione dell’incontro di chiusura del progetto che quest’anno ha coinvolto ben 34 città italiane e visto in programma e 350 eventi.
“La Notte Europea dei Ricercatori fa ormai parte della tradizione della città – ha commentato Roberto Mastrosanti, presidente di Frascati Scienza e sindaco di Frascati – oggi si conclude ufficialmente il lavoro fatto per l’edizione 2018 e già siamo al lavoro per pensare alla prossima edizione”.
All’evento conclusivo, che si è svolto all’interno del municipio di Frascati, hanno partecipato rappresentanti di una ventina dei 60 partner scientifici che hanno collaborato alla realizzazione dell’evento. L’incontro è stato un’opportunità per tirare le somme sulle attività svolte e un momento di confronto per analizzare gli aspetti che meglio hanno funzionato, le criticità e per proporre nuove strategie. “Siamo tante realtà molto diverse tra loro e a volte anche molto lontane e non è facile avere l’occasione e il tempo per incontrarci dal vivo – ha spiegato Cinzia Grasso, project manager di Frascati Scienza – e da incontri come questi possono nascere spunti molto interessanti e a volte collaborazioni inaspettate tra istituzioni o associazioni che fino a quel momento non erano mai entrate in contatto diretto”.
L’incontro è stato anche il primo momento per iniziare i lavori per l’edizione 2019 della Notte Europea dei Ricercatori e le prossime iniziative dedicate alla divulgazione scientifica.
“Stiamo lavorando su vari fronti – ha spiegato Mastrosanti – tra cui la realizzazione di uno spazio, “Empirica” la Casa della Scienza, che possa essere destinato in modo permanente alla divulgazione della scienza”.