La Notte Europea dei Ricercatori è sempre più delle mamme
Sono soprattutto le mamme il cuore pulsante del pubblico della Notte Europea dei Ricercatori: negli ultimi anni a partecipare a questo grande evento dedicato al mondo della ricerca scientifica e dei ricercatori sono soprattutto le donne, che rappresentano quasi il 60%, e la gran parte di loro porta con sé i figli con l’obiettivo di far avvicinare i piccoli al mondo della scienza.
A delineare il ritratto del pubblico della Notte Europea dei Ricercatori è uno studio realizzato dai ricercatori dei Laboratori Nazionali di Frascati dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), G.Eco e Frascati Scienza, grazie alla raccolta di informazioni, dati e questionari durante le 12 edizioni della Notte Europea dei Ricercatori organizzate dall’associazione Frascati Scienza. Il lavoro finale è stato presentato alla Conferenza internazionale INTED, dedicata ai temi dell’educazione e della ricerca, che si è svolta a Valencia la scorsa primavera.
Sin dalla prima edizione del 2006, che accolse 4.000 visitatori, la Notte Europea dei Ricercatori organizzata da Frascati Scienza è andata via via crescendo raggiungendo i 50.000 visitatori nel 2017 distribuiti in oltre 30 città italiana e coinvolgendo più di 900 ricercatori di oltre 50 partner scientifici. Ben 12 anni in cui sono stati anche distribuiti questionari e fatte interviste al pubblico per capire meglio gli interessi del pubblico, la sua composizione, avere un idea dell’immagine che il pubblico ha del ruolo dei ricercatori e le differenze tra l’Italia e il resto d’Europa.
‘Uno degli aspetti più interessanti è relativo al pubblico femminile’, ha spiegato Giovanni Mazzitelli, primo ricercatore di INFN e autore dello studio. ‘Nelle prime edizioni – ha aggiunto – il pubblico era formato in modo prevalente da uomini ma poi la tendenza si è invertita e nelle ultime edizioni abbiamo circa il 60% di donne. Di queste, la netta maggioranza sono mamme con un’età tra i 30 e 49 anni e nelle interviste spiegano di partecipare soprattutto per avvicinare i loro figli al mondo scientifico sperando che poi possano diventare ricercatori’.
Altro aspetto interessante è che oltre la metà dei visitatori sono recidivi, hanno già partecipato anche 3 o 4 volte, addirittura ben 7 edizioni: ‘ci scrivono genitori i cui figli sono cresciuti con le varie edizioni della Notte Europea dei Ricercatori’, ha detto Mazzitelli. I dati raccolti indicano che la formazione scolastica del pubblico è generalmente più alta della media nazionale, il 46% ha infatti almeno un titolo universitario, e lo strumento di comunicazione più efficace nel pubblicizzare l’iniziativa resta il tradizionale passaparola, seguito dai social.
Altri numeri della ricerca
Dal 2006 l’organizzazione di Frascati Scienza ha raccolto tra le 500 e le 2.000 risposte a questionari fatti compilare dai visitatori durante le varie edizioni della Notte Europea dei Ricercatori. Nel 2017 sono stati somministrati 2631 questionari (617 ex ante, 1213 ex post e 801 bambini) per stabilire, tra i vari obiettivi, il target di audience raggiunta, misurare la conoscenza e capire la percezione che si ha della figura del ricercatore. Dalle risposte emerge come sia molto diffusa l’idea che questo tipo di evento possa contribuire molto a favorire un maggior numero di carriere scientifiche per i giovani.
Alla domanda su cosa ci si aspetta dall’evento le risposte più quotate sono quella di creare una maggiore consapevolezza sul lavoro dei ricercatori seguita dall’incoraggiare l’interazione con i ricercatori per capire meglio le loro attività scientifiche. Interessa invece poco capire quali siano i problemi relativi ai ricercatori in Italia e in Europa. La maggioranza del pubblico ritiene infine che la ricerca scientifica in Italia non sia per nulla adeguatamente finanziata mentre quando si guarda all’estero la percezione si ribalta in quanto la netta maggioranza risponde che nel resto d’Europa la ricerca sia adeguatamente finanziata.
Tutti i dati sono consultabili al seguente link: http://www.