Pompei, preservare il passato per un futuro sicuro

Nel 79 d.c. la città di Pompei veniva sepolta dall’eruzione del Vesuvio. Nel 1997, per preservare l’integrità dei resti della città, le rovine che sono oggi gestite dalla Soprintendenza Pompei sono entrate a far parte della lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO assieme a Ercolano e Oplonti.

Ma chi si occupa oggi della conservazione di Pompei? Il Parco Archeologico di Pompei è un Istituto del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali che si occupa della tutela e conservazione degli scavi archeologici, ma anche della loro “fruizione pubblica”. L’Istituto in realtà non si occupa solo e unicamente di Pompei, ma anche di numerosi altri luoghi di cultura, come l’Area Archeologica Villa Sora di Torre del Greco, gli scavi Oplontis di Torre Annunziata e il sito archeologico Villa Regina di Boscoreale (Napoli).

Una delle attività che vede maggiormente impegnato il Parco è il Grande Progetto Pompei, un’azione del Governo Italiano che ha lo scopo di “rafforzare l’efficacia delle azioni e degli interventi di tutela nell’area archeologica di Pompei mediante la elaborazione di un Programma straordinario ed urgente di interventi conservativi, di prevenzione, manutenzione e restauro”. Un sito archeologico ha infatti bisogno di un progetto ben strutturato con adeguato piano di studio tecnico-scientifico. Alcuni aspetti critici infatti, che rischiano di minare gli scavi di Pompei, sono il rischio idrogeologico e per questo il Parco si occupa della messa in sicurezza dei terrapieni non scavati e delle murature, della protezione degli edifici dalle intemperie, del potenziamento della videosorveglianza, ma anche del restauro delle superfici decorate e dell’aumento delle aree visitabili. Inoltre, nell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale, il Parco Archeologico di Pompei, ha deciso di unirsi alla rete di partner della Notte Europea dei Ricercatori.

Il Parco è molto attivo anche in progetti che ricostruiscano la vita dell’epoca. Alcune ricerche si occupano infatti di ricostruire il “Ciclo del Vino” a Pompei, di ricostruire il territorio circonstante e perfino delineare quali fossero le ricette dell’antica Roma. Tantissimi, infine, i progetti internazionali che coinvolgono il Parco e che vanno dagli studi sulla morte e le necropoli di Pompei, fino alla ricostruzione in 3D della Villa di Diomede.

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