Estate 2018, arriva il turismo “col naso all’insù”

Vi sarà capitato di voler fare una bella escursione per vedere le bellezze del cielo, ma non sapere esattamente dove andare. Quali sono infatti i posti dove l’inquinamento luminoso non impatta esageratamente l’esperienza? Come fare una vera esperienza turistica in questo senso?

Astronomitaly è il primo progetto nazionale che nasce proprio per questo, perché si occupa di sviluppare un particolare tipo di turismo naturalistico, ovvero quello basato sul piacere di osservare le stelle laddove è meglio e possibile farlo, senza però dimenticare la possibilità di soggiornare.

L’idea nasce nel 2014 dalla tesi di laurea Fabrizio Marra, dal titolo “Managment e comunicazione d’impresa”. Marra è anche astrofilo e appassionato di astronomia per cui ha fatto propria l’idea che il turismo astronomico (così viene chiamato in maniera non ufficiale) ha determinate esigenze, per esempio il pernottamento e un servizio di ristorazione. Spesso infatti ci si scontra con luoghi che non hanno alcun tipo di attrezzatura ed essendo distanti da casa non si potrebbe tornare a casa dopo una serata passata a vedere le stelle.

Astronomitaly si occupa quindi di fare rilevazioni, fotografie notturne, identificando le migliori destinazioni per l’osservazione a occhio nudo, ma anche per trovare l’accoglienza desiderata. Non è importante solo la qualità del cielo e dell’ambiente (che dev’essere con poche luci e possibilmente senza troppi inquinanti), ma anche dei servizi. Questo tipo di turismo naturalistico, infatti, per la maggioranza non è quello degli appassionati, cioè coloro che con un semplice zaino andrebbero in vetta, ma i curiosi: persone che vogliono nuove emozioni. Le località reputate adeguate vengono poi sponsorizzate e inserite nel portale consultabile Astrotourism.

Astronomitaly si occupa anche di effettuare attività di osservazione con guida, un servizio a richiesta delle persone e delle strutture, per date singole o per tutto l’anno. Ci sono in realtà tante associazioni che fanno attività divulgative, ma questo è un approccio diverso, di tipo turistico-emozionale perché il visitatore dev’essere al centro, in quanto cliente. Una visione di astronomia che diventa business e marketing e che non è facile da accettare anche da chi è del settore, anche se alcuni vedono un’opportunità per valorizzare la figura dell’appassionato: se spesso nelle associazioni l’attività è “pura passione”, in questo caso diventa un canale lavorativo.

Astronomitaly ovviamente prevede che ci sia una formazione delle guide che si devono occupare sia dell’aspetto territoriale che di quello astronomico, per questo c’è una forte collaborazione con associazioni del settore. Il progetto sta ricevendo un ottimo successo con numerosi premi e certificazioni.

Potrà sembrare strano ma Astronomitaly permette anche il pernottamento in località legate all’astronomia. Per esempio passeggiare a Roma legando temi astronomici, attività scientifico-culturali, che non siano legate unicamente all’osservazione de cielo, questo soprattutto nelle città dove si vede poco. Al momento c’è meno interesse, ma l’idea è anche quella di delocalizzare i flussi turistici puntando sull’ecoturismo, spostandosi dal turismo di massa.

Attualmente ci sono osservatori, castelli, agriturismi e comuni che hanno aderito al progetto e l’idea è di aprirsi man mano al mercato estero. Per saperne di più aspettiamo i nostri partner di Astronomitaly alla Notte Europea dei Ricercatori.

 

 

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