Summer School ILS

Oggi domenica 26 agosto, a poco più di un mese dalla Notte Europea dei Ricercatori 2018, viene inaugurata la Summer School di ILS – Innovative Learning Spaces, evento di lancio di #BEES, organizzata dal DADU, Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica, dell’Università degli Studi di Sassari presso il Parco Scientifico e Tecnologico Porto Conte Ricerche, Alghero.

Cos’è ILS? L’Innovative Learning Spaces è il primo workshop interdisciplinare dedicato alla ricerca e ai progetti sul tema degli spazi di apprendimento: non solo gli ambiti scolastici, ma l’intera città può essere riletta come luogo di stimolo alla conoscenza. Quest’iniziativa, giunta alla terza edizione, fa parte di un progetto di ricerca sugli spazi innovativi dell’apprendimento (EcoUrbanLab) a cura di Massimo Faiferri ed è organizzata in collaborazione con Sardegna Ricerche e INFN (Laboratori Nazionali di Frascati). Il tema di quest’anno, A city for everyone, pone al centro proprio la città; uno spazio di apprendimento infatti deve essere aperto e inclusivo, specialmente verso i soggetti che rappresentano spesso una “marginalità” nelle nostre città.

La Scientific School è aperta a tutti e si rivolge a studenti, laureandi, laureati o professionisti e quest’anno sarà in concomitanza con due mostre: “We play, you play” e “Red location cultural precinct”. La prima mostra, a cura dello studio di architettura El EquipoMazzanti,di Giancarlo Mazzanti e Luca Molinari, è concepita come un gioco di ruolo in cui il visitatore diventa protagonista attivo, così da comprendere le regole e i protocolli di architettura. Come ogni architetto può diventare coautore delle opere e comprendere a fondo le parti del progetto, quasi come, regole e interazioni, fossero un gioco.

Nella seconda mostra invece, a cura di EcoUrbanLab, viene descritto il complesso processo di costruzione degli spazi pubblici di Red Location in Port Elizabeth (Sudafrica), uno spazio precedentemente “abitato” solo da baracche che ora diventa pubblico e ospita una biblioteca, un archivio, una art gallery e un museo sull’Apartheid.

Le due mostre si concluderanno il 28 settembre 2018, in contemporanea con la Notte Europea dei Ricercatori 2018 organizzata da Frascati Scienza.

Red Location Cultural Precinct

Noero Architects (Sud Africa)

La mostra è dedicata al progetto di riqualificazione urbana e sociale di Jo Noero per il distretto Red Location Cultural Precinct in Sud Arica. In questo lavoro la cultura e le sue manifestazioni di produzione, performance e scambio sono state individuate come forme di sviluppo, aprendo nuovi modi di pensare, fare città e architettura in Sud Africa. La proposta per Red Location Cultural Precinct è quella di creare spazi comuni in cui tutte le persone possano accedere agli scambi culturali, all’istruzione e all’occupazione.

Il progetto ha avuto inizio nel 1994 con una proposta di sviluppo come area culturale promossa da Govan Mbeki e Raymond Mhlaba, che hanno vissuto entrambi in Red Location per molti anni. Nel 1998 si è tenuto il concorso di architettura vinto da Jo Noero con una proposta di piano la cui ultimazione è prevista nel 2022. Il lavoro dell’architetto sudafricano è sempre stato sensibile alle condizioni urbane divise e contestate delle città del suo Paese e questa installazione aiuta a riflettere su questo tema.

Fulcro della mostra è un grande disegno a mano elaborato da Jo Noero già esposto al grande pubblico in occasione della Biennale di architettura di Venezia del 2012. Il disegno lungo 9 metri e alto 3,5 rappresenta le potenzialità del concetto di “terreno comune”, applicato in una città dilaniata dalle conseguenze urbanistiche dell’apartheid. Accompagnano il grande disegno numerose immagini del progetto e una video istallazione che racconta le fasi di sviluppo e realizzazione dello stesso.

We play, you play

El Equipo Mazzanti (Colombia)

La mostra We Play, You Play è concepita come un gioco di ruolo in cui il visitatore viene coinvolto in varie attività ed eventi e diventa un protagonista attivo, non solo un semplice osservatore. La casualità del gioco consente di spezzare la routine per sperimentare una realtà alternativa in cui regole e procedure generano nuovi comportamenti. Si tratta di una mostra costituita dalle azioni prodotte dall’utente e non un’esposizione di immagini architettoniche destinate ad essere soltanto osservate. Lo scopo è consentire al visitatore di diventare un membro di El Equipo Mazzanti assumendo il ruolo di architetto e lavorando con le proprie mani. Giocando con una serie di pezzi e rielaborando in modi diversi i progetti realizzati dallo studio, il visitatore impara a comprendere le regole e i protocolli alla base del loro modo di concepire architettura, spesso progettata come sistema aperto composto da elementi e moduli. Non appena il visitatore diventa un architetto, diventa anche coautore delle opere ed è obbligato a comprendere: le parti del progetto come pezzi con cui giocare; le regole in base alle quali sono organizzati; e la loro capacità di agire come sistemi aperti. I progetti architettonici sono essi stessi giocattoli in cui l’autore scompare mentre le parti diventano semplici elementi da montare.

Questa mostra è frutto del desiderio di El Equipo Mazzanti di mettere alla prova concetti ed idee sul ruolo performativo e relazionale dell’architettura come spazio di azioni ed eventi e non solo come spazio che deve essere percepito da un osservatore. Il modello contemplativo viene superato, in quanto è il metodo più semplicistico di vivere una mostra, e lascia il posto ad un modello più giocoso, basato sull’appropriazione, in cui l’essere umano diventa agente creativo e non solo osservatore del mondo.

Evento organizzato in occasione di: ILS _Innovative Learning Spaces “A city for everyone” e Notte Europea dei Ricercatori 2018:“BEES-BE a citizEn Scientist”

a cura del laboratorio di ricerca ecourbanlab: Massimo Faiferri, Samanta Bartocci, Fabrizio Pusceddu, Rosa Manca.

https://www.uniss.it/uniss-comunica/unisspress/gli-approcci-di-el-equipo-mazzanti-e-noero-architects-mostra-ad-alghero-la-notte-europea-dei-ricercatori

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