Divertor Tokamak Test facility (DTT): la Regione Lazio sostiene la candidatura di Frascati

Nei giorni scorsi L’ENEA ha pubblicato il “bando per manifestazioni d’interesse” ad ospitare il sito per la realizzazione di DTT, il nuovo esperimento per la fusione termonucleare, che ha avuto doppio placet sia di MIUR sia dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Eurofusion.

Il Sindaco di Frascati Roberto Mastrosanti ha chiesto al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti di sostenere il Centro Enea di Frascati per ospitare il DTT (Dispositivo per studi sulla fusione termonucleare)

«L’Amministrazione comunale di Frascati – sostiene Roberto Mastrosanti– ritiene che il sito Enea presente a Frascati sia il luogo naturale per ospitare questo nuovo impianto di ricerca che si pone in continuità con le attività scientifiche che da decenni l’Enea svolge sul territorio. Un investimento di tale portata (circa 500 milioni di euro) consentirebbe non solo alla Regione Lazio di mantenere la centralità nel campo della ricerca scientifica avanzata, ma aprirebbe l’opportunità di avere significative ricadute in termini economico-sociali per il territorio in quanto rappresenterebbe uno straordinario volano di crescita. Per tali ragioni auspico – conclude il Sindaco – che la Regione Lazio presenti la propria candidatura a sostegno del sito Enea di Frascati al fine di poter ospitare il nuovo Centro di ricerca» (fonte Comune di Frascati).

Immediata la risposta di Nicola Zingaretti:La Regione Lazio sostiene con forza la candidatura del sito Enea di Frascati per ospitare la realizzazione del DTT. Ci attiveremo da subito affinché sia proprio Frascati il luogo scelto in Italia per realizzare questo importante esperimento per la fusione termonucleare. Un’iniziativa che avrà risvolti importanti dal punto di vista scientifico e tecnologico ma soprattutto avrà ricadute economiche e occupazionali per l’impiego di molti giovani” (fonte Askanews).

Il Divertor Tokamak Test facility nasce su impulso dell’ENEA in collaborazione con CNR, INFN, CREATE (Consorzio di Ricerca per l’Energia, l’Automazione e le Tecnologie dell’Elettromagnetismo) e alcune tra le più prestigiose università e aziende italiane leader nel settore.

Questo grande laboratorio scientifico italiano, considerato l’anello di collegamento tra i grandi progetti di fusione nucleare ITER e DEMO, fornirà risposte scientifiche, tecniche e tecnologiche cruciali destinate a risolvere una delle maggiori criticità del processo di fusione, lo smaltimento dell’energia nei reattori a fusione. Dopo Iter infatti rimarranno da affrontare i problemi che riguardano la gestione dei grandi flussi di potenza prodotti dal plasma combustibile e i materiali da usare come contenitore.
In questo cilindro ipertecnologico alto 10 metri con raggio 5, saranno confinati 33 m3 di plasma e portati alla temperatura di 100 milioni di gradi con un’intensità di corrente di 6 milioni di Ampere, un carico termico sui materiali fino a 50 milioni di Watt per metro quadro e un’intensità di campo magnetico di 60 mila Gauss. Mentre il plasma “scaldato” tramite corrente elettrica dall’effetto Joule lavorerà ad una temperatura di milioni di gradi, i 26 km di cavi superconduttori in niobio e stagno e i 16 km di quelli in niobio e titanio, distanti solo poche decine di centimetri, saranno a 269 °C sotto zero.

Grazie ai materiali superconduttori di ultima generazione realizzati dall’ENEA in collaborazione con l’industria, DTT sarà in grado di lavorare con un alto campo magnetico cosi da minimizzare la dissipazione dei conduttori e confinare plasmi con alta densità di potenza ed energia. (fonte Enea.it)

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