Il premio di Emmy Noether per le donne in Fisica va a Catalina Oana Curceanu

Per chi legge gli articoli su Frascati Scienza il nome di Catalina Oana Curceanu non è una novità. Avevamo infatti già parlato di lei nel 2015 e nel 2016, quando aveva vinto il premio “Women in physics lecturer”. Ma Catalina non si è fermata e quest’anno ha vinto il “premio Emmy Noether per le donne in Fisica 2017”. Questo riconoscimento, assegnato due volte l’anno, prende il nome da Amalie Emmy Noether, matematica tedesca che si occupò di fisica teorica, in particolare della teoria degli anelli e dell’algebra astratta: nel 1915, Noether teorizzò la connessione tra simmetrie e le leggi di conservazione, un teorema fondamentale in matematica.

Abbiamo quindi deciso di fare qualche domanda a Catalina.

Di cosa ti occupi attualmente?

Attualmente dirigo un gruppo di ricercatori che effettua esperimenti di fisica nucleare, SIDDHARTA-2 (studio dell’interazione nucleare dei quark strani, con implicazioni anche nella fisica delle stelle di neutroni) ai Laboratori Nazionali di Frascati sull’acceleratore DAFNE e in Giappone (J-PARC), e di fisica fondamentale nei laboratori sotterranei del Gran Sasso, dove stiamo indagando su possibili limiti dell’attuale teoria quantistica. Parte di questi studi sono finanziati con fondi di progetti che ho vinto presso il Museo storico della fisica e Centro di studi e ricerche “Enrico Fermi”, la John Templeton Foundation e la Foundational Questions Institute (FQXi), della quale sono anche membro.

Svolgo, inoltre, un’intensa attività di educazione e divulgazione scientifica in Italia e all’estero, come una masterclass in inglese ai LNF-INFN, chiamata INSPYRE (http://edu.lnf.infn.it/inspyre-2017/ ) alla quale hanno partecipato circa 70 ragazzi di vari licei di tutta l’Europa, oppure una serie di conferenze nella Biblioteca di Frascati, sia per bambini che per adulti. Recentemente inoltre ho tenuto una presentazione in Romania, presso il TEDxBrasov sulle future tecnologie quantistiche. Nel 2016 ho effettuato, come vincitrice della 2016 Women in Physics Lecturer della Australian Physics Society, un tour di conferenze in 10 città australiane: è stata un’esperienza meravigliosa!

Il premio è prestigioso. Quale credi sia stato il tuo valore aggiunto?

Credo che il mio valore aggiunto sia stato il grande entusiasmo che metto in tutto quello che faccio, la qualità scientifica dei miei lavori e le doti umane dei membri del (giovane) gruppo di ricerca che ho messo insieme e dirigo, composto da una ventina di persone provenienti da vari paesi del mondo. Questo mi ha portata a svolgere esperimenti che hanno ottenuto i migliori risultati al mondo nei rispettivi campi di ricerca (studio di atomi kaonici, studi di meccaica quantistica ec) e anche a comunicare agli altri, non soltanto i nostri risultati ottenuti, ma anche la bellezza intrinseca e l’importanza della scienza nell’odierna società. Sono inoltre riuscita a vincere vari premi e finanziamenti sia in Italia che in Europa e Stati Uniti, che mi hanno stimolata e hanno contribuito all’ottenimento dei risultati importanti menzionati prima. Ho anche pubblicato un libro per il largo pubblico (“Dai buchi neri all’adroterapia. Un viaggio nella Fisica Moderna” – Springer Editor) e che è stato molto apprezzato.

Che progetti hai in futuro?

Tanti bei progetti! A partire dallo studio della “stranezza nell’Universo”, cioè l’esperimento SIDDHARTA-2, che verrà installato su DAFNE nel 2018 per studi unici al mondo di atomi kaonici e interazioni nucleari “strane”, ed esperimenti in Giappone come il progetto StrangeMatter che sto coordinando e che ho recentemente vinto presso MAECI (Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale). Vogliamo capire meglio se c’è posto nell’Universo per oggetti, quali le stelle di neutroni, che possano contenere materia strana in forma stabile, con implicazioni anche nel campo della relatività generale e studio della gravità, visto che i sistemi binari di stelle di neutroni emettono onde gravitazionali. Poi ho appena saputo che, assieme ad altri 8 partners Europei, abbiamo vinto un progetto della Comunità Europea nell’ambito delle Future and Emerging Technologies, TEQ, per studi di meccanica quantistica e future tecnologie quantistiche, che ci vedrà coinvolti nei prossimi quattro anni in ricerche di frontiera: avranno senz’altro applicazioni e implicazioni future importanti. Perché, come diceva il grande Carl Sagan, “Da qualche parte, qualcosa di incredibile è in attesa di essere scoperto”.

Infine vorrei continuare ad arricchire anche la mia attività di educazione e divulgazione scientifica: sto infatti lavorando a uno spettacolo teatrale incentrato sulla fisica quantistica e sul “gatto di Schroedinger”!

 

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