Concluso il summit all’ENEA con i maggiori esperti al mondo di fusione nucleare

Cinque giorni di incontri organizzati dall’Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile. L’International Conference on Plasma Surface Interactions in Controlled Fusion Devices, giunta quest’anno alla sua 22esima edizione, e per la prima volta realizzata in Italia, ha riunito 450 fra i maggiori scienziati ed esperti a livello mondiale nella ricerca sulla fusione nucleare per discutere sul futuro della produzione di energia nucleare.

Fusione-nucleare-ENEA

Il sogno è ambizioso: arrivare a riprodurre i meccanismi delle stelle e avere a disposizione una fonte di energia inesauribile, sicura e pulita, in grado di soddisfare consumi energetici in costante crescita.

Il Centro Ricerche Enea di Frascati, è coordinatore nazionale per il progetto Iter (International Thermonuclear Experimental Reactor), la macchina per la fusione in via di realizzazione in Francia, a Cadarache e in altri progetti internazionali Demo, Broader Approach e nell’agenzia Ue Fusion for Energy.

Durante questi 5 giorni di incontri l’Italia ha spinto la propria candidatura per ospitare e realizzare la macchina sperimentale del progetto Divertor Test Tokamak (DTT), che vuole fornire risposte sulla fattibilità della produzione di energia dalla fusione nucleare.

L’investimento è da 500 milioni di euro: “Le ricadute scientifiche ed economiche sono di grande rilievo – segnala Enea – ad oggi oltre 1 miliardo per le imprese italiane che realizzano i componenti (tra cui Ansaldo Nucleare, ASG Superconductors, Walter Tosto e SIMIC): si tratta di quasi il 60% del valore delle commesse europee per la produzione della componentistica ad alta tecnologia. E l’obiettivo è di generare nuovi contratti per altre centinaia di milioni di euro nei prossimi 5 anni”.

I partner ci sono, e di tutto rispetto: Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), Consorzio di Ricerca per l’Energia, l’Automazione e le Tecnologie dell’Elettromagnetismo (Create) e un gruppo di università. Il governo, inoltre, ha incluso il progetto fra le iniziative finanziabili con i fondi per la competitività recentemente attivati dal Piano Junker.

Con questo progetto l’area tuscolana si confermerebbe ancora una volta come centro nevralgico della ricerca di fisica in Italia e in Europa, e la costituzione di un grande laboratorio potrebbe coinvolgere oltre 250 tra ricercatori e tecnici e dando impulso all’industria nazionale con impatti significativi sia dal punto di vista occupazionale che di competitività.

La tecnologia del Dtt made in Italy sarebbe la stessa utilizzata per Iter, ma con in più la possibilità di effettuare test con materiali avanzati, utilizzando una tecnica brevettata dall’Enea. Si potrebbero, così, testare soluzioni per lo smaltimento dell’energia nei reattori a fusione, la maggiore criticità che ancor oggi questo processo incontra.

Il fatto che la Conferenza sul plasma si svolga per la prima volta in Italia è un riconoscimento importante, da parte della comunità scientifica internazionale, dei progressi e dei risultati di assoluto rilievo che abbiamo ottenuto in questo settore. Un contributo significativo per la realizzazione del Dtt nel nostro Paese”, spiega il ricercatore Enea Giorgio Maddaluno.

Dtt rappresenta l’anello di congiunzione tra Iter, il più grande esperimento al mondo che dovrà dimostrare la possibilità di ottenere plasma in grado di sostenere la reazione di fusione, e Demo, l’impianto dimostrativo il cui scopo principale sarà di produrre energia elettrica dalla reazione di fusione entro il 2050”, aggiunge il ricercatore Enea Flavio Crisanti.

L’Enea è dagli anni ‘60 protagonista nel mondo della ricerca sulla fusione nucleare, tanto da arrivare ad essere coordinatore nazionale per il progetto ITER. Sarebbe un grande riconoscimento ed una ulteriore spinta al consolidamento del polo di eccellenza dell’area tuscolana l’assegnazione all’Italia della realizzazione della macchina sperimentale Ddt.

Enea è partner della Notte Europea dei Ricercatori, e come ogni anno aprirà le porte dei suoi laboratori alle visite di bambini e adulti durante la settimana della scienza. Presto il programma con gli orari e le modalità di visita.

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