Science Citizen, cittadini e partecipazione

small citizen science for indexLa partecipazione attiva dei cittadini alle scelte politiche è stato un argomento molto di moda a cavallo degli anni 2000. Oggi la richiesta di partecipazione popolare si è spostata anche a settori prima considerati riservati ad individui ben preparati o comunque specializzati in determinate attività. Un esempio sono le piattaforme di crowdfounding dove progetti di ogni genere cercano finanziamenti dalla partecipazione popolare anzichè passare dai tradizionali canali bancari.

 Anche la scienza si è fatta più pop, e grazie al progetto Scienze Citizen si è aperta alla partecipazione popolare. Da openscientist.org viene descritta come”the systematic collection and analysis of data; development of technology; testing of natural phenomena; and the dissemination of these activities by researchers on a primarily avocational basis”.

Insomma grazie al contributo di molte persone si possono fare cose che altrimenti una persona da sola non sarebbe in grado di fare. In particolar, modo la raccolta/costruzione dei data-set ha assunto dimensioni veramente importanti: il Big Butterfly Count è diventato uno dei più importanti strumenti mondiali per monitorare le popolazioni di farfalle, la loro numerosità, gli spostamenti. Il sondaggio cerca di valutare la salute del nostro ambiente e chiede ai cittadini semplicemente di contare le farfalle. È stato lanciato nel 2010 e nel 2014, oltre 44.000 persone hanno preso parte al progetto contando quasi 560.000 singole farfalle e falene in tutto il Regno Unito.

Anche in Italia queste tipologie di progetti stanno prendendo piede e coinvolgono i cittadini nell’osservazione e nella segnalazione ai gruppi di ricerca o agli enti pubblici preposti. A giugno del 2014 è partito CSMON-LIFE (Citizen Science MONitoring)  un progetto per mettere in connessione i gruppi di ricercatori, le istituzioni preposte alla tutela dell’ambiente ed i cittadini per il monitoraggio della biodiversità. Il mese scorso, poi, il Corpo Forestale dello Stato ha lanciato il progetto Rondò  che chiede alle persone di segnalare la presenza di rondini e simili nel proprio territorio per monitorare le popolazioni presenti nel nostro paese.

Ma perché sono importanti queste operazioni? Perchè coinvolgono, fanno sentire partecipi.

Spesso basta poco per far appassionare le persone, per stimolarle ad osservare ciò che ci circonda. Sapere che le proprie segnalazioni, poi, saranno utilizzate dai ricercatori per studiare un determinato fenomeno è anche gratificante per chi non è un ricercatore di professione.

In questo sistema di coinvolgimento dal basso anche la comunicazione della scienza stessa ne trae beneficio, rendendosi se vogliamo, più alla portata dei cittadini.

Il Jcom – Journal of Science Communication ha aperto una call sul proprio sito per cercare di capire il ruolo della Science Citizen nel vasto campo della comunicazione scientifica. La call si chiuderà il 1 maggio e tutti i dettagli sono disponibili sul sito http://medialab.sissa.it/submissionform/

La diffusione della cultura scientifica non può prescindere dal ricercatore ma passa anche dalla partecipazione dei cittadini, perché la conoscenza è un bene di tutti.

 

Condividi:
  • Facebook
  • Google Bookmarks
  • del.icio.us
  • Twitter
  • Digg
  • Sphinn
  • Mixx
  • LinkedIn
  • MSN Reporter
  • MySpace
  • RSS
  • Technorati
  • Yahoo! Bookmarks
  • Print