“Vedere un mondo in un granello di sabbia, E un cielo in un fiore selvatico, tenere l’infinito nel cavo della tua mano e l’eternità in un’ora”

Gli Auguri dell’Innocenza William Blake

Dall’8 dicembre 2011 al 17 Febbraio 2012, l’Ecole de Physique dell’Università di Ginevra ospita la mostra L’Origine, un viaggio fra Arte e Scienza. Trenta artisti provenienti dall’Europa e dall’Africa mostreranno quanto arte e scienza siano vicine l’una all’altra in questo immaginario viaggio verso l’origine dell’uomo. La mostra, inaugurata lo scorso anno presso le scuderie Aldobrandini di Frascati, ospita Conferenze che vi permetteranno conoscere alcuni importanti temi della scienza contemporanea e di divertirsi e passare piacevoli giornate. La mostra esporrà inoltre una serie di opere d’arte Makonde, patrimonio culturale del Mozambico, eseguite dagli artisti del Centro dArte e d’Artigianato Nairucu Arts.

“Ricostruire i primi eventi che hanno portato al mondo costituito di materia così come lo conosciamo, identificare le forze che ne regolano il funzionamento e ricercare gli anelli mancanti dell’evoluzione della specie umana, rappresentano tuttora una delle sfide più affascinanti dell’investigazione scientifica. La ricerca dell’origine ispira da sempre l’immaginario artistico. Questa mostra offre la possibilità a coloro che la visitano di contribuire alla realizzazione di una scuola d’Arte in Mozambico”

Marilena Streit-Bianchi, Nairucu-Arts

“Al giorno d’oggi osserviamo un rinnovato interesse per le collaborazioni tra artisti e scienziati. L’esposizione “L’Origine” esplora come la creatività, sia artistica che scientifica, sia importante per spingersi al di là di nuovi orizzonti”

Prof. Arthur I. Miller, University College, Londra

I Primi Istanti

Spazio, tempo, materia … tutto ha avuto origine dal Big Bang, un’esplosione gigantesca che avvenne all’incirca 13,7 miliardi di anni fa. Inizialmente si formò la stessa quantità di materia e di antimateria. Se queste ultime fossero sopravvissute in egual misura, si sarebbero annichilate l’una con l’altra dando luogo ad una radiazione. È bastata una leggera deviazione dalla perfetta simmetria tra le due a far sopravvivere l’Universo che, raffreddandosi rapidamente, creò le condizioni ideali per la costruzione dei costituenti fondamentali della materia: le particelle.

Nonostante la scienza abbia già trovato molte risposte relative alle particelle oggi conosciute in Natura (ossia quelle che governano le forze e quelle che compongono la materia), classificandole nel così detto Modello Standard, molti sono ancora gli interrogativi aperti. Come per esempio: ci sono ancora particelle da scoprire? Qual è l’origine della massa delle particelle? È possibile unificare tutte le interazioni fondamentali? E ancora: è possibile ricollegare tutti i fenomeni fisici conosciuti? Esistono le extra dimensioni? Qual è l’origine dell’Universo?

Al giorno d’oggi, sebbene ci siano diversi modelli teorici capaci di predizioni efficaci e potenti per rispondere a tali quesiti, solo la verifica sperimentale potrà dirci se queste teorie siano il prodotto di puri calcoli matematici o rappresentino un passo in avanti nella comprensione della Natura. Forse proprio le collisioni prodotte negli esperimenti dell’acceleratore di Ginevra, il Large Hadron Collider (LHC), potranno fornirci gli elementi fondamentali per risolvere alcune delle sfide più avvincenti della fisica delle particelle elementari.

Anelli Mancanti

Qui si racconta una storia naturale: la nostra. L’evoluzione che ha portato alla comparsa della nostra specie è stata a lungo in comune con quella delle scimmie, iniziata prima di 65 milioni di anni fa. Decine di milioni di anni dopo, in Africa orientale, la foresta umida iniziò a rarefarsi per poi essere sostituita dalla savana. Le scimmie antropomorfe che popolavano quella regione iniziarono ad alzarsi sulle zampe posteriori.

Questo permise loro di usare sempre più le mani per manipolare e trasportare oggetti, il cibo e la prole. Le australopitecine e altre forme di primi ominidi, nostri antenati di quell’epoca, iniziarono così a diversificarsi, riuscendo a fronteggiare le nuove disponibilità di cibo. Intorno a 2,5 milioni di anni fa da questa variabilità emerse il genere Homo.

Molte caratteristiche le aveva ereditate dalla storia di tutti i primati, altre dalle cugine antropomorfe, altre ancora dalle australopitecine. Imparò a cibarsi di carcasse di grandi erbivori e il nuovo cibo comportò un valore nutritivo migliore, tanto che il cervello iniziò a espandersi. Imparò anche a costruire i primi strumenti in pietra del Paleolitico. Aumentando di numero per un evidente successo adattativo, questi primi uomini (non ancora Homo sapiens) iniziarono a disperdersi su un più vasto areale, in Africa e in Eurasia. Furono in grado di affrontare climi estremi, di acquisire caratteristiche biologiche nuove e di sviluppare capacità anche molto simili a quelle della nostra specie, come nel caso dei Neanderthal.

Dunque, la storia della nostra evoluzione è ben più complicata del semplice fluire di una specie nell’altra, assomiglia piuttosto a un albero, le cui fronde terminali sono il risultato di un evento piuttosto recente (datato a 200 mila anni fa), avvenuto nuovamente in Africa: la comparsa di Homo sapiens, cioè di noi stessi.

I primi rappresentanti della nostra specie fecero quasi subito qualcosa di sorprendente e mai visto in precedenza. Inventarono l’arte.

Arte e Miti

La ricerca dell’origine trascende il tempo e le civiltà. Vissuto più che astratto, il sapere derivato da tale ricerca ha permesso agli esseri umani di accedere dapprima ad un mondo trasfigurato e in seguito ad un mondo razionale.

L’origine dell’essere umano è oggetto di miti e leggende che legano la sua apparizione a processi naturali (fertilità e procreazione) o all’intervento di un demiurgo. Dato che concepisce il tempo come irreversibile, la modernità modifica il rapporto arcaico all’origine. Questa non viene più periodicamente evocata da rituali che ne attualizzano magicamente i poteri, ma viene oggettivata dalla scienza.

L’uomo diventa un semplice anello nella catena evolutiva. Benchè la modernità guardi verso il futuro, rimane pur sempre affascinata dalle culture arcaiche alle quali ha voltato le spalle. Inventa quindi il “primitivo”, che sceglierà a turno d’idealizzare o disprezzare.

Come pensare l’origine oggi, sembra sia una questione aperta. Mentre il pensiero postmoderno ne considera problematico il concetto stesso e demistifica i discorsi che ne fanno uso, fondamentalismi e movimenti «New Age» promettono un ritorno agli antichi albori.

Giunto a noi dalle Metamorfosi di Ovidio, il mito di Pigmalione, emblema dell’origine come sorgente d’ispirazione artistica, è un’antica rappresentazione del potere dell’arte. Esso esplora il rapporto tra la creazione artistica ed il corpo femminile, nonché la sessualità. L’origine dell’uomo e l’origine dell’arte vengono richiamate assieme dalla leggenda dell’origine del popolo Makonde, presentata e rappresentata in questa mostra.

Scarica in formato PDF  dépliant de l’exposition L’Origine (1873 download)

“Voir le monde dans un grain de sable et le ciel dans une fleur sauvage, tenir l’infini dans la paume de ta main et l’eternité dans une heure. ”

Les Chants d’Innocence William Blake

Du 8 décembre 2011 au 17 février 2012, l’exposition L’Origine, un voyage entre la Science et l’Art sera présentée à l’Ecole de Physique de l’Université de Genève. Trente artistes européens et africains vont nous captiver dans un voyage imaginaire vers l’origine de l’homme et nous montrer comment la science et l’art font partie d’un même discours. Des conférences, accessibles à tout public, aborderont les thèmes contemporains de la science ce qui permettra aux visiteurs de passer des moments agréables. L’exposition présentera une série d’œuvres d’Art Makondé, un patrimoine culturel du Mozambique, faites par les artistes du centre Nairucu Arts.

“Reconstruire les premiers moments et les événements qui ont conduit à un monde fait de matière, tel qu’on le connait, identifier les forces qui en régissent son fonctionnement et rechercher le chaînon manquant dans l’évolution de l’espèce humaine, représentent les défis les plus fascinants de l’investigation scientifique. La recherche de l’origine a inspiré depuis toujours l’imagination des artistes. Cette exposition permet aussi aux visitateurs de contribuer à la réalisation d’une école d’Art au Mozambique.”

Marilena Streit-Bianchi, Nairucu-Arts

“On observe actuellement un intérêt accru pour une collaboration entre artistes et scientifiques. L’exposition “L’Origine” explore comment les créativités artistique et scientifique sont capitales pour aller au-delà de nouveaux horizons.”

Prof. Arthur I. Miller, University College, Londres

Les Premiers Instants

L’espace, le temps, la matière… sont tous issus d’une explosion colossale qui s’est produite il y a environ 13.7 milliards d’années. Au commencement, la même quantité de matière et d’antimatière a été formée et si elles avaient survécu les deux en quantités égales, elles se seraient annihilées provoquant un rayonnement. Il a fallu une légère déviation de la symétrie parfaite entre les deux pour que l’univers survive et en se refroidissant crée rapidement les conditions idéales pour la construction des constituants fondamentaux de la matière : les particules.

Même si la science a déjà donné une explication à l’existence de plusieurs des particules connues en nature (c.-à-d. celles qui régissent les forces et celles qui composent la matière) et les a classifiées dans le communément appelé “Modèle Standard”, beaucoup de questions restent toutefois ouvertes. Par exemple : Y a-t-il d’autres particules à découvrir ? Quelle est l’origine de la masse des particules ? Les interactions fondamentales peuvent-elles être toutes unifiées ? Et en outre, peut-on relier tous les phénomènes physiques connus entre eux ? Est-ce que les extra dimensions existent ? Quelle est l’origine de l’univers ?

Il existe plusieurs modèles théoriques qui produisent des prévisions efficaces. Cependant, les réponses aux questions énumérées ci-dessus sont sujettes à la vérification expérimentale ce qui nous permettra de savoir si les théories disponibles sont le produit de calculs mathématiques ou si elles représentent un vrai pas en avant dans notre compréhension de la nature. On s’attend à ce que les expériences qui observent les collisions produites par l’accélérateur d’hadrons (LHC) à Genève, fournissent des informations fondamentales pour résoudre certains des défis les plus importants de la physique de particules élémentaires.

Les Anneaux Manquants

On raconte une histoire naturelle : la nôtre. L’évolution qui a mené à l’apparition de notre espèce et qui a été très longtemps commune avec celle des singes ; elle a commencé il y a environ 65 millions d’années. Des dizaines de millions d’années après, en Afrique orientale, la forêt humide commença à se raréfier pour ensuite être substituée par la savane. Les singes anthropomorphes qui peuplaient cette région commencèrent à s’élever sur leurs pattes postérieures.

Ceci leurs permirent d’employer d’autant plus les mains pour manipuler et transporter des objets, la nourriture et leurs progénitures. Les australopithèques et autres formes de premiers hominidés, nos ancêtres de cette époque, se diversifièrent réussissant ainsi à faire face au nouveau manque de nourriture. Il y a environ 2.5 millions d’années, le genre Homo émergea de cette variabilité.

Nombre de caractéristiques proviennent de l’histoire de tous les primates, d’autres découlent de l’histoire des cousins anthropomorphes, ou des australopithèques. Le genre Homo apprit à se nourrir de carcasses de grands herbivores et la nouvelle nourriture apporta une meilleure valeur nutritive, ce qui permit au cerveau de se développer. Il apprit même à construire les premiers outils en pierre du Paléolithique. Leur nombre augmenta suite à un évident succès d’adaptation et ces premiers hommes (pas encore Homo sapiens) commencèrent à se disperser sur des zones plus vastes, en Afrique et en Eurasie. Ils furent en mesure d’affronter des climats extrêmes, d’acquérir des caractéristiques biologiques nouvelles et de développer des capacités très semblables à celles de nôtre espèce, comme ce fut le cas pour l’homme de Neandertal.

Donc, l’histoire de notre évolution est bien plus compliquée que le simple passage d’une espèce à l’autre. Elle ressemble plutôt à un arbre dont les rameaux résultent d’un évènement plutôt récent, daté d’environ 200 mille ans, qui s’est produit une nouvelle fois en Afrique : l’apparition de Homo sapiens, c’est-à-dire de nous-mêmes.

Les premiers représentants de notre espèce firent rapidement quelque chose de surprenant et qui n’avait jamais été vu auparavant : ils inventèrent l’art.

Art et Mythes

La recherche de l’origine transcende le temps et les cultures. Vécu plutôt qu’abstrait, le savoir issu de cette recherche permet à l’être humain d’accéder à un monde transfiguré, et par la suite, à un monde rationnel.

L’origine des êtres humains est l’objet de mythes et de légendes qui lient l’apparition de l’humain à des processus naturels (fertilité et procréation) ou à l’intervention d’un créateur. Avec la modernité, la conception d’un temps linéaire irréversible a changé notre rapport archaïque à l’origine. L’origine n’est donc plus périodiquement soumise à des rituels qui exaltent les pouvoirs magiques mais devient objective grâce à la science.

L’homme devient un simple maillon de la chaine de l’évolution. À travers la modernité il est projeté dans le futur mais il reste toutefois fasciné par les cultures archaïques auxquelles il a tourné le dos. Pour cela, il s’invente “le primitif“ en choisissant de l’idéaliser ou de le dénigrer.

La façon dont nous percevons l’origine de nos jours reste à définir. Tandis que la postmodernité a des problèmes avec son propre concept et il démystifie tout discours à ce propos, les mouvements fondamentalistes et «New Age» promettent le retour aux sources.

Le mythe de Pygmalion raconté dans les Métamorphoses par Ovide est le symbole par excellence de l’origine en tant que source d’inspiration artistique et illustre les pouvoirs de l’art. Il explore le rapport de la création artistique au corps féminin et aussi à la sexualité. L’origine de l’homme et l’origine de l’art sont les deux représentés dans la légende du peuple Makondé qui est présentée et illustrée dans cette exposition.

Version pdf du dépliant de l’exposition L’Origine (1873 download)

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