Inspire: da tre amiche, una no profit per non inquinare il pianeta
di Gabriele Vallarino
Tutti quelli che fanno sport all’aria aperta lo sanno: non esiste angolo del pianeta non invaso da mozziconi, bottigliette, cartacce: dalle terre deserte del Polo Sud, al parco dietro casa vostra.
Lo sanno bene anche le fondatrici di Inspire. Tre amiche, amanti dell’outdoor, stufe di vedere intorno a loro rifiuti. Il loro lamento non è diventato rassegnazione, bensì “un’organizzazione no profit che crede nell’ecopartecipazione”, spiega Alice Bellini, presidente di Inspire.
Inspire nasce ad ottobre 2017 e dal quel giorno è cominciata la guerra ai rifiuti. “Organizziamo trekking, arrampicate, surf, bici, slacklining e parte integrante della nostra attività outdoor è pulire l’ambiente: chiamiamo questa forma combinata di esplorazione e pulizia, ecopartecipazione“.
Ma non scambiate Inspire per un gruppo amatoriale di spazzini: “Il nostro obiettivo non si limita mica a pulire, il punto è sensibilizzare la gente a non sporcare più e a limitare la produzione di rifiuti, dobbiamo cambiare drasticamente le nostre abitudini piene di materiali usa e getta, in questo senso vogliamo ‘ispirare’ più persone possibili in scelte critiche nel proprio quotidiano”.
Guardare la bellezza della natura e poi imbattersi in chili di rifiuti. La mission di Inspire vuole far leva proprio su questa contraddizione: una volta emozionati dai paesaggi occorre prendersene cura, per proteggerli, trovando soluzioni: è vedendo i danni che ci si deve bioinspirare per rimediare.
Chi meglio delle api – con la loro organizzazione sociale – sa cosa significhi ecopartecipare. Ecco perché Inspire, al motto #bereadytoclean o a quello “insieme si può fare la differenza” – si adatta bene al progetto bees di Citizen Scienze della Notte Europea dei ricercatori, coordinata da Frascati Scienza, di cui Inspire è partner.
Ad oggi sono state coinvolte nei vari eventi circa 300 persone e raccolte quasi 3 tonnellate di rifiuti. La maglietta nera degli abbandoni nell’ambiente spetta, neanche a dirlo, agli oggetti in plastica, ai cotton fioc, ai mozziconi di sigarette e – non si penserebbe – alle salviettine umidificate.
“Con la scusa del biodegradabile, produciamo e abbandoniamo tantissimi rifiuti, quando la vera alternativa ecologica sono i prodotti utilizzabili più volte”.
“Nelle nostre attività chiediamo delle donazioni per reinvestirle in progetti futuri che abbiamo a cuore. Come quello che stiamo organizzando ad hoc per la scuola, si chiamerà Refresh, e vogliamo portare la filosofia Inspire tra i bambini e gli adolescenti – conclude Bellini – Dovremmo imparare dai bambini, loro al problema rifiuti prontamente reagiscono con l’entusiasmo di non volerli più produrre, invece gli adulti sebbene comprendano il senso della raccolta e del riciclo, fanno più fatica a cambiare le abitudini”.