Nello spazio virtuale di Arte e Scienza, dove dialogano le due culture
di Gabriele Vallarino
ArteScienza: il nome della rivista, scritto attaccato, dice tutto. Le due icone: il campo umanistico-letterario e quello tecnico-scientifico non sono due schieramenti che non comunicano tra loro, ma gli appartenenti del primo mondo possono dialogare con quelli del secondo.
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“Insomma, ha presente l’opera Le due culture di Charles Percy Snow, dove è descritta la scena in cui scienziati e umanisti sono seduti nello stesso salotto, senza parlarsi, senza guardarsi in faccia e Snow conclude che la mancanza di comunicazione tra scienza e mondo umanistico rappresenta uno dei mali della nostra società – racconta Luca Nicotra, presidente dell’associazione Arte e Scienza – . Oggi la situazione non è più quella descritta da Snow specialmente a livelli alti, ma di lavoro da fare ce n’è ancora tanto a livelli più bassi, perché nell’immaginario collettivo è ancora molto diffusa l’idea dell’incompatibilità fra quei due mondi”.
Per questo la missione di Arte e Scienza si basa su due punti fondamentali, “da una parte si vuole richiamare l’attenzione all’unità della cultura, mettendo in evidenza le contaminazioni tra le ‘due culture’; dall’altra parte – a completamento di questa, che da sola ci appariva troppo limitativa, si vogliono abbattere le barriere di comunicazione, creando uno spazio virtuale in cui il letterato capisce facilmente lo scienziato e viceversa. Sottolineo la differenza, che noi teniamo ben presente, fra unità della cultura e unica cultura. Le culture si sono differenziate nel tempo per soddisfare l’esigenza primaria di una maggiore conoscenza . Sarebbe assurdo e un non senso tornare a un’unica cultura, come nell’antichità preellenistica. È invece necessario salvaguardare un’idea di cultura unitaria alla base delle varie culture, non soltanto sul piano puramente culturale (della comunicabilità) ma anche pratico (della comprensione della società attuale e delle scelte che essa ci impone), specialmente nella nostra società industriale e post-industriale, che si presenta sempre più a tutti nella sua natura complessa e sistemica attraverso i numerosi intrecci fra le singole ‘culture’”.
Non è forse riassumibile in questo la divulgazione? Scienziati e letterati che si capiscono.
“Certo a noi, però, interessa fare divulgazione di alto livello – precisa Nicotra – Un esempio? La nostra rivista telematica semestrale di cui sono fondatore e direttore responsabile, intitolata come l’associazione ma scritto attaccato ArteScienza proprio per mettere in maggior evidenza l’osmosi fra le due culture, rappresentate simbolicamente come arte e scienza. In essa raccogliamo articoli che sono dei veri e propri saggi, lunghi anche 50 pagine. La rivista affronta i temi in modo che siano fruibili a tutti ma allo stesso tempo lo fa in modo non approssimativo. Una divulgazione di basso livello è più dannosa del silenzio, perché diffonde idee e informazioni errate. Io ho sempre pensato che le idee fondamentali possono essere sempre espresse in un linguaggio ordinario senza troppo tradirle”.
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“La divulgazione richiede uno sforzo reciproco: dal lettore, che deve fare un passo per elevarsi su quel determinato contenuto, e dal divulgatore, che deve conoscere l’argomento a fondo e utilizzare un linguaggio semplice per farsi comprendere, ma mantenendo sempre la qualità, senza cedere a eccessive semplificazioni imprecise”.
Parlando di divulgazione, anche Arte e Scienza partecipa alla Notte europea dei ricercatori, coordinata da Frascati Scienza.
La rivista esiste dal 2014 e rappresenta un vero esempio di spazio virtuale che mette in evidenza come le simbiosi tra campo umanistico e scientifico sono possibili. “I due fascicoli semestrali, poi, confluiscono in un volume cartaceo annuale”.
Tra gli orgogli di Arte e scienza c’è l’aver inaugurato la serie delle trasmissioni televisive su Odeon TV, ideata e condotta dalla nostra socia Eva Lacertosa, intitolata “Progetto Italia. Le eccellenze italiane”. È stato proprio Nicotra, come presidente di “Arte Scienza” ad essere intervistato nella prima puntata. Mentre nelle puntate 8, 9 e 10 sono stati intervistati ben 5 personaggi dell’associazione. Personaggi che ben evidenziano che non siamo di fronte a una associazione accademica. Sebbene ci siano illustri docenti universitari, si tratta di un’associazione di persone che provengono dai più diversi settori della società.
Infatti, sono andati in onda i due artisti Salvatore Amodeo ed Anna Maria Dell’Agata; la giornalista Isabella De Paz e infine i due ingegneri, esperti di aeronautica, prof. Luigi Balis Crema e prof. Antonio Castellani, già docenti all’Università “Sapienza” di Roma.
Castellani, ad esempio, è la dimostrazione che anche l’ingegneria può andare d’accordo con il mondo umanistico, a differenza di tanti stereotipi che ancora si sentono in giro. “Castellani nutre fin da ragazzo la passione per la musica e ha scritto due grossi volumi (un ultimo è in preparazione) che sono una rivisitazione della storia dell’Italia del 900 attraverso le canzoni”.
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Un altro evento che condensa la filosofia di Arte e Scienza è lo spettacolo “Edoardo III” andato in scena a Roma, al teatro Duse, dal 14 al 16 giugno.
“Prodotto dal nostro socio Alberto Macchi, regista e drammaturgo, si tratta di un’opera, il cui titolo originario è The Reigne of King Edward the Third, ricca di spunti di pacifismo ante litteram, che è stata attribuita a Shakespeare soltanto nell’ultimo ventennio. Macchi ne ha tratto una libera riduzione presentata come un capriccio teatrale avendo il grande merito di rappresentarla per la prima volta assoluta in Italia e in italiano. Su di essa ho scritto recentemente un articolo che chiarisce le origini e le vicende di questa bella opera di Shakespeare, per secoli ingiustamente dimenticata”.
Quasi tutti gli attori dell’Edoardo III sono soci di Arte e Scienza. E nonostante ufficialmente sia un dramma storico, di fatto il lieto fine lo rende una commedia storica: “Macchi ha voluto sottolineare molto questo aspetto con un finale allietato da balli e canti di tutti i personaggi in scena. Visto il successo presto replicheremo”, conclude Nicotra.
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