Fondazione E. Amaldi: novità stampanti 3D e Expoforum su economia spaziale

di Gabriele Vallarino

Che cos’hanno in comune un cellulare, un aspirapolvere e un computer? Risposta? Lo spazio. No, non è una domanda della Ghigliottina di Rai 1 ma è la logica dell’economia spaziale. Perché investire nello sviluppo della tecnologia spaziale ha delle ricadute positive sulla nostra società, migliorando molte nostre azioni del quotidiano.

“Pensiamo alle protesi mediche e alle cure per l’osteoporosi – racconta Eleonora Lombardi – Technology transfer officer per la Fondazione E. Amaldi  – sono tante le terapie mediche sviluppate grazie alle esperienze raccolte nelle missioni spaziali”. In effetti, gli astronauti a 400 km dalla Terra, nella Stazione spaziale internazionale, in assenza di gravità, è come se fossero delle cavie per i medici terrestri: mentre sono nello spazio cuore, cervello, fegato e ossa sono sottoposti ad esami per paragonare poi i risultati e gli effetti subiti con quelli in presenza di gravità e supportare la ricerca scientifica per i malati dei nostri ospedali.

Ecco perché è così importante il grande appuntamento New Space Economy Expoforum (NSE) organizzato dalla Fondazione Amaldi, in collaborazione con Space Foundation. Un evento che si svolgerà dal 10 al 12 dicembre, alla Fiera di Roma, riunendo moltissimi attori dell’economia spaziale.

È una grande novità: “In Europa, ci sono sempre incontri relativi alla Space industry (per capirci, esposizioni di satelliti, lanciatori, antenne, Ndr), ma non esiste solo l’industria spaziale, c’è anche tutto il mondo dell’economia spaziale, quindi tutto ciò che riguarda i benefici del settore spazio per la comunità “terrestre” e sono questi gli aspetti sui quali vogliamo riflettere in questo evento”, continua Lombardi. 

La Fondazione E. Amaldi sarà partner scientifico del NSE. La kermesse prevede sia un’area espositiva in cui saranno raccolte le varie industrie, PMI e startup internazionali sia un forum per le discussioni scientifiche: all’ordine del giorno ci sono le novità che lo spazio può offrire all’agricoltura, all’informatica, alla sostenibilità ambientale o alla medicina di tutti i giorni. 

Fondazione E. Amaldi crede nella divulgazione scientifica e partecipa anche alla Notte europea dei ricercatori coordinata da Frascati Scienza.

Ad ogni modo la Fondazione E. Amaldi, costituita nel 2017  su mandato dell’Agenzia Spaziale Italiana e del Consorzio di Ricerca Hypatia, ha come obiettivo primario “promuovere e sostenere la ricerca scientifica finalizzata al trasferimento tecnologico, partendo dal settore spaziale, come strumento fondamentale per lo sviluppo economico del Paese e come fonte d’innovazione per il miglioramento della competitività, della produttività e dell’occupazione”.

E con 4 dipartimenti scientifici la fondazione è davvero in prima linea nella ricerca, sviluppando tematiche sulla base delle linee strategiche definite dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI).

“Uno dei progetti più interessanti in corso riguarda il settore della manifattura avanzata, (settore che si occupa della realizzazione di stampanti 3D, Ndr) e si chiama Linac 3D. Per svilupparlo ci vorranno tra i 2 e i 3 anni e si tratta della creazione di un acceleratore lineare di elettroni da utilizzare come sorgente di energia per la stampa 3D di metalli a letto di polvere. Ed è una novità che sostituisce la precedente tecnologia a laser, i vantaggi sono una maggiore risoluzione rispetto alle attuali sorgenti electron beam e una maggiore produttività rispetto alle attuali sorgenti laser”, conclude Lombardi.

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