AIRC: rendere il cancro sempre più curabile anche con la divulgazione?

di Gabriele Vallarino

Anche la Fondazione AIRC farà parte del team per la Notte Europea dei Ricercatori 2019 coordinata da Frascati Scienza, è la loro prima volta tra i castelli romani, ma arriveranno con un grande bagaglio d’esperienza di tante altre Notti dei ricercatori svolte in giro per l’Italia in cui AIRC è stata ed è tuttora protagonista.

Umberto Veronesi e Giuseppe Della Porta sono le due figure di spicco nel panorama internazionale a cui si deve la nascita di AIRC, che affonda le radici nel 1965.

Un cammino cominciato tanto tempo fa e che oggi, con la professionalità riconosciuta dalle persone, consacra l’ente primo nella lista tra gli enti che beneficiano del 5 per mille.

“Chiaramente al centro della missione c’è finanziare la migliore ricerca sul cancro, nel 2018 la Fondazione AIRC e la Fondazione FIRC hanno destinato 108 milioni di euro per la ricerca sul cancro – racconta Riccardo Di Deo, Outreach and Education Coordinator AIRC – ma come si sarà intuito anche la divulgazione è parte integrante delle attività di AIRC: in particolare nelle scuole, nelle università, e nei tanti eventi scientifici rivolti a tutta la collettività”.

Sono 21.000 le persone e 3.000 gli studenti incontrati nel 2018 grazie alla partecipazione a 21 eventi. “Da nord a sud, dal Trieste next,di cui siamo content partner, alla Festa della Scienza di Andrano, piccolo paesino del leccese”. AIRC è al fianco sia dei grandi eventi sia di quelli più emergenti, “perché la nostra filosofia è portare la nostra conoscenza a tutti, con laboratori, giochi interattivi, conferenze”, racconta Di Deo.

Di Deo ci tiene anche a sottolineare che la Fondazione, quando comunica le conoscenze, “privilegia un approccio di dialogo, di confronto, cercando di mettersi sempre sullo stesso piano degli interlocutori, per non impartire la scienza dall’alto al basso, con il rischio di allontanare le persone o creare barriere”.

Prevenzione, stili di vita corretti e lotta alle fake news: questi i temi sui quali AIRC pone l’accento nelle sue attività divulgative e anche in questo caso lo fa con uno stile singolare, interessante.

“Non solo miriamo a dare indicazioni di prevenzione e a sfatare le false informazioni sulla salute, ma cerchiamo di fare un passo in più, infatti, il soggetto che compie le scelte sbagliate non smette di farle solo perché si imbatte in una corretta informazione. Non c’è solo il dato scientifico che muove le scelte, c’è sempre anche tutta una sfera emozionale in gioco. Ad esempio, tutti sappiamo che il fumo fa male, ma allora perché si fuma? Quali sono i meccanismi che ti portano a quella scelta? Altro esempio, quali sono le componenti psicologiche che spingono le persone a credere che un tumore si possa curare con dell’aloe? Ed è da questo tipo di lavoro, lavorando sul processo decisionale, che possiamo agire contro dipendenze, bufale etc”.

Ovviamente si sospende qualunque giudizio sulle scelte delle persone, il compito di AIRC è stare dalla parte di chi ha bisogno e non giudicare. E per difendersi nella giungla delle informazioni, contro i vari dubbi che si insinuano nel web, AIRC ha ideato uno strumento molto utile: la sezione del sito AIRC “Facciamo chiarezza“.

Il segreto per una divulgazione efficace? Essere concreti. Ci sono nozioni che tutti sappiamo (e ripetiamo) ma delle quali in realtà non abbiamo una vera consapevolezza. “Un conto è dire che per una corretta alimentazione non si deve eccedere con gli zuccheri, altro conto è, attraverso dei giochi, vedere quanti cucchiaini di zucchero si celano dietro a snack e bevande gassate. Allora sì che la lotta al problema dell’obesità – che si collegata alla prevenzione dei tumori – inizia a fare breccia tra i ragazzi”, conclude Di Deo.

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