A Genova “sbarca” BraYn, il primo meeting scientifico per giovani scienziati
Ormai manca poco al primo meeting annuale scientifico per giovani neuroscienziati italiani, che si terrà il 29 e 30 giugno 2018 e che è stato chiamato BraYn (Brainstorming Research Assembly for Young Neuroscientists). Ne avevamo già parlato qualche settimana fa, e avevamo intervistato Giuseppina D’Alessandro, ricercatrice dell’Università Sapienza di Roma, coordinatrice del progetto e membro del comitato scientifico, per sapere di più su quest’interessante iniziativa.
BraYn è infatti un’occasione unica per giovani ricercatori di incontrare altre persone del settore, instaurare nuove collaborazioni e condividere i risultati delle proprie ricerche. Anche per questo Frascati Scienza non ha perso l’occasione ed è media partner dell’evento, dimostrando il suo forte impegno nella divulgazione scientifica.
Cosa c’è di nuovo?
Prima di tutto, dopo settimane di duro lavoro, è stato terminato e pubblicato il programma ufficiale delle due giornate. Un programma intenso che vede 9 interventi principali nel solo pomeriggio del 29 giugno e altri 19 durante la giornata del 30 giugno. Gli interventi saranno accompagnati e intervallati da coffee break, tavole rotonde e sessioni dedicate ai poster.
Già dal programma ci si accorge che uno dei punti di forza del meeting siano i numeri. Si tratta infatti di un progetto estremamente recente che tuttavia ha riscosso un enorme successo tra gli scienziati: 310 sono gli iscritti e 197 contributi scientifici che verranno presentati in varie forme durante le due giornate.
Sarà un meeting internazionale, inoltre, perché circa il 15% degli iscritti provengono da paesi stranieri e questo è un altro punto di forza, perché permette il confronto e la condivisione di idee tra scienziati con diversa formazione, diverse visioni ed esperienze.
Anche l’alternanza delle presentazioni orali a quelle in forma di poster non è casuale perché rende possibile l’esposizione di un gran numero di ricerche, ma al tempo stesso valorizzare i contributi considerati più rilevanti. Le presentazioni orali, infatti, sono state selezionate in base al merito, che è stato valutato sulla base di parametri fissati dal comitato scientifico. Questo metodo di selezione rappresenta un ulteriore punto di forza perché dimostra la serietà e trasparenza nell’organizzazione dell’evento, distinguendosi da tanti altri apparentemente simili, ma che non mostrano la stessa attenzione.
La presentazione orale rappresenta una fase importante per il giovane ricercatore, perché è il momento in cui si mette in gioco, in un cammino di maturazione e crescita continue.
A questo proposito è bene riprendere la frase utilizzata dal direttore scientifico Giovanni Ferrara, secondo cui il giovane ricercatore non è più “relegato a ruoli di secondo piano”, ma anzi è il vero protagonista di BraYn. Non mancheranno certo personalità di spicco a moderare e introdurre le varie sessioni, come Marco Ferrazzoli (Consiglio Nazionale delle Ricerche, Roma) o Matthew Campbell (Smurfit Institute of Genetics, Trinity College, Dublino), e ci saranno anche i contributi di Bruker, Fujifilm, ZEISS e Sartorium Group, principali sponsor dell’evento. A ulteriore conferma della “centralità” del giovane ricercatore è il fatto che per ogni sessione è stato scelto, in base al merito, un giovane neuroscienziato che faccia da co-moderatore (co-chairman).
In conclusione, BraYn sarà un’occasione imperdibile di condivisione dei saperi scientifici dove decine di giovani scienziati potranno scambiarsi idee e mettersi in gioco. La speranza è che l’incredibile successo ottenuto da questa iniziativa, quasi insperato, rappresenti solo un punto di partenza e diventi presto un appuntamento fisso a livello nazionale e internazionale.