Attenti al lupo! Intervista a Marco di Domenico
Il 27 settembre, durante la Settimana della Scienza organizzata dall’associazione Frascati Scienza si è svolta la presentazione di Marco Di Domenico sul tema “Animali pericolosi”. L’evento si è basato sui suoi due libri “Clandestini: animali e piante senza permesso di soggiorno” (2008) e “Italiani pericolosi: leggende e verità sugli animali di casa nostra” (2012).
Luca Righi e Matteo Iervolino hanno intervistato Di Domenico che ha spiegato quali animali sono realmente pericolosi nella nostra penisola e in particolare nella zona dei Castelli Romani. Ha presentato alcune tra le 7300 specie di api esistenti in Italia, distinguendole tra pericolose e non; i 1400 ragni di cui solo ad alcuni bisogna prestare davvero attenzione nonostante la notevole somiglianza tra molti di loro; passando dalle impensabili coccinelle, ai cinghiali “assassini” e alle vipere, che tanto spaventano molte persone (spesso inutilmente).
Insieme all’autore sono stati sfatati alcuni miti e leggende metropolitane sugli animali, come il ripopolamento di alcune specie in determinate aree, mediante l‘utilizzo di elicotteri. Di Domenico ha sottolineato il fatto di come la fauna che popola il Pianeta sia soprattutto frutto dell’evoluzione e selezione delle specie dovute almeno in parte alle attività antropiche che, a volte in modo sconsiderato, hanno portato alla migrazione degli individui animali al di fuori dei loro habitat, andando a sconvolgere un ecosistema già ben consolidato. Come nel caso dei conigli, che nel ‘700 furono portati in Australia dagli inglesi, che a quel tempo agirono senza pensare o conoscere le conseguenze che questa “invasione programmata” avrebbe comportato in seguito. O l’esempio della zanzara tigre, giunta in Italia attraverso il traffico dei copertoni.
Quella di Marco Di Domenico è una scienza per la quotidianità, che avvicina alla vita che ci circonda, alla scoperta di una fauna ingannatrice, aliena e a volte letale, con le sue vicissitudini sociali e storiche.
Ma allora, la domanda che sorge spontanea di fronte a un mondo ormai controllato esclusivamente dalla convenienza della “specie dominante” e che si trova a doversi relazionare con le altre e a conviverci è: “A chi davvero bisogna fare attenzione?”.