Scoperta una Luna intorno a un pianeta nano

Il telescopio spaziale Hubble ha scoperto una luna orbitante intorno al nano-pianeta Makemake, situato ai confini del nostro sistema solare. Questa scoperta può dare accesso a nuove informazioni sulla storia e sull’evoluzione dei pianeti nani.

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Ventisei anni di onorata attività nello spazio e non sentirli. Il telescopio spaziale Hubble ci regala una nuova scoperta, l’ennesima, che ci porta a una comprensione sempre maggiore del nostro sistema solare: un satellite attorno al pianeta nano Makemake.

I pianeti nani, una classe di corpi minori nata nel 2006 dopo il declassamento di Plutone, sono oggetti generalmente molto distanti e poco luminosi, che risiedono per lo più nella fascia di Kuiper, un vasto serbatoio di materiale ghiacciato avanzato durante la formazione del sistema solare avvenuta circa 4.5 miliardi di anni fa.

«Per vederli si utilizzano potenti telescopi ma, date le enormi distanze, al momento solo quattro pianeti nani sono stati confermati dall’Unione Astronomica Internazionale, con un quinto in via di approvazione (2007 OR10)».

Makemake (136472 Makemake) è il secondo pianeta nano per luminosità nella fascia di Kuiper dopo Plutone. E’ stato scoperto nel 2005 e porta il nome della divinità della creazione venerata dalla popolazione Rapa Nui dell’Isola di Pasqua.

L’osservazione della luna intorno ad esso orbitante e soprannominata MK2, è stata effettuata nell’Aprile del 2015. La sua scoperta è stata possibile grazie alla capacità, unica nel suo genere, del telescopio spaziale Hubble di osservare oggetti di debole luminosità vicino ad oggetti molto luminosi, combinata con la sua nitida risoluzione.

La scoperta di MK2 ci può fornire informazioni interessanti anche su Makemake ci spiega Simone Ieva ricercatore presso l’Istituto Nazionale di Astrofisica dell’Osservatorio Astronomico di Roma. In particolare, misurando variazioni orbitali che la luna compie intorno a Makemake, è possibile calcolare la massa dell’intero sistema. Analizzando la forma dell’orbita, sarà anche possibile capire se MK2 si è generata da Makemake a causa di un urto con un altro corpo celeste durante la sua formazione, in questo caso l’orbita risulterebbe circolare. Mentre se l’orbita fosse più schiacciata, ovvero ellittica, potrebbe indicare che la luna si sia formata indipendentemente e sia stata poi catturata dal pianeta.

Altre informazioni interessanti arriveranno dallo studio delle proprietà di Makemake e della sua luna, in comparazione con il sistema di Plutone. In particolare, se la composizione chimica dei due pianeti nani risultasse simile, “si aprirebbe un nuovo capitolo della planetologia comparativa” come sostiene Marc Buie, capo del team responsabile della scoperta.

«A tal proposito stiamo analizzando spettri ad alta risoluzione della superficie di Makemake ottenuti dal Telescopio Nazionale Galileo. Questa scoperta conferma che tutti i pianeti nani del sistema solare esterno posseggono satelliti, rafforzando l’idea che le collisioni siano un processo comune anche a grandi distanze dal Sole».

 

Articolo redatto da Riccardo Biondi

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