Abbiamo davvero scoperto un nuovo pianeta del sistema solare?

 

Recentemente diverse testate giornalistiche, più o meno accreditate, hanno dato notizia della scoperta di un nuovo, grande pianeta che popola il nostro sistema solare. Planet Nine o nono pianeta, avrebbe una massa di circa 10 masse terrestri e si troverebbe a molte UA (Unità Astronomica pari a circa 150 milioni di km) di distanza dopo l’orbita di Plutone.

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Abbiamo quindi scoperto un nuovo pianeta? Assolutamente no (almeno per ora)!

Come spesso accade questi annunci trionfalistici non sono altro che una cattiva interpretazione di uno studio scientifico e dell’errore di voler per forza trovare una notizia dove magari la notizia non c’è.

Questa volta è capitato allo studio di Konstantin Batygin e Michael E. Brown, che non sono proprio due sprovveduti. Per capirci meglio: Michael è molto conosciuto nella comunità scientifica per le ricerche di oggetti distanti in orbita attorno al Sole. Il suo team ha scoperto molti oggetti transnettuniani (TNO). L’articolo scientifico di Brown, che è possibile leggere interamente cliccando qui presenta la ricerca teorica sulla disposizione e sulle orbite dei Kuiper Belt Objects che si trovano oltre l’orbita di Nettuno.

Ma facciamo un passo indietro…

Negli ultimi anni sono stati scoperti centinaia di corpi celesti oltre l’orbita di Nettuno, ma si stima che il nostro Sistema Solare contenga molte migliaia di questi oggetti, che formano una nuova classe: la KBO (Kuiper Belt Objects).

Cosa accomuna questi oggetti? Se scoprire che le superfici di questi corpi sono tutte completamente ghiacciate potrebbe sembrare scontato, calcolare invece che i corpi finora conosciuti tendono ad avere un’orientazione delle orbite concentrata attorno ad alcuni valori particolari (in gergo si dice orbite risonanti) può destare una certa curiosità. Poiché la fascia di Kuiper si pensa essere costituita da milioni di corpi celesti che possiedono orbite differenti e che non dovrebbero avere alcun collegamento le une alle altre, il fatto che invece queste sembrino avere delle proprietà comuni ha fatto crescere il sospetto che ci sia un corpo di dimensioni molto più grandi di questi ultimi, che possa influenzare le loro orbite. Inoltre, Batygin e Brown hanno scoperto (e dimostrato) che non solo questi corpi celesti hanno orbite con orientazioni simili, ma non sono neanche disposti in modo uniforme nello spazio, preferendo raggrupparsi in determinate regioni.

Qual’è la probabilità che questi corpi celesti assumano casualmente questa disposizione orbitale? Lo 0.007%

Partendo da questo presupposto, i due ricercatori hanno ipotizzato che qualcosa, molto probabilmente, abbia ordinato le orbite altrimenti disordinate di questi corpi celesti. Ora però la domanda sorge spontanea. Cosa ha provocato questo orientamento uniforme?

Dopo complesse simulazioni al computer, Batygin e Brown sono arrivati a una possibile soluzione. Se si posiziona nel Sistema Solare esterno un pianeta 10 volte più massiccio della Terra e lo si colloca nella giusta orbita, questo avrebbe la capacità di perturbare le orbite dei KBO e di farli disporre secondo determinate orbite e in determinate porzioni di spazio.

Da qui la previsione, del tutto teorica, che nella periferia del Sistema Solare potrebbe trovarsi un altro pianeta sfuggito per ora a tutte le osservazioni. Tra tutti gli scenari ipotizzati, questo sembra essere quello più plausibile.

Tocca ora al metodo scientifico dare una risposta concreta a questo dilemma. Solo se riusciremo a osservare la possibile presenza di questo pianeta potremo gridare di aver scoperto il nono pianeta del sistema solare.

Per dirla come Batygin e Brown, questi sono i calcoli, ora cerchiamo il pianeta e vediamo se c’è o no.

 

 

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