Space Situational Awareness: il meteo spaziale dell’ESA
Domani pioverà o ci sarà il sole? E nello spazio?
In questi termini forse la domanda è un po’ sopra le righe, però la realtà va proprio in questa direzione, nel determinare con sempre maggiore precisione che tempo farà anche tra le stelle.
L’Esa ha dato vita al programma Space Situational Awareness già nel 2009, monitorando il comportamento degli oggetti di origine terrestre e corpi celesti che orbitano intorno alla terra, ma soprattutto di tutte le attività solari. Dall’anno prossimo, a confermare il crescente interesse per il meteo spaziale, passeranno da 60 a 140 i servizi offerti dal programma: tutte le misurazioni, previsioni e analisi sulle attività della nostra stella che possono influenzare la vita sul nostro pianeta saranno registrate ed elaborate dai centri di ricerca ESA.
Ma perché è importante prevedere che tempo farà nello spazio?
Come sulla Terra, le tempeste interferiscono pesantemente sulle attività umane. Quelle che si svolgono nello spazio coinvolgono tutte le attività legate all’utilizzo dei satelliti, come le telecomunicazioni, i trasporti, ma anche il settore energetico e quello delle esplorazioni.
Anche il turismo dei paesi nordici trarrà benefici dalle previsioni meteo dello spazio: sarà più facile sapere quando e dove ci saranno le aurore boreali. Questo straordinario fenomeno meteorologico, denominato in modo scientifico aurore polari, è il frutto dell’interazione di particelle di origine solare con la ionosfera terrestre. Questa attività chimico-molecolare genera appunto il famoso fenomeno ottico caratterizzato da bande luminose che variano dal colore verde, al rosso, sino all’azzurro.
I dati sull’attività del sole vengono registrati da un numero crescente di sensori, sia a terra che in orbita e servono ai diversi team del progetto, coinvolgendo ricercatori di 14 paesi europei. Presto anche altri satelliti lanciati da partner dell’Esa potranno aumentare il numero di dispositivi destinati al monitoraggio del meteo spaziale e quindi anche la quantità di informazioni restituite e una missione spaziale dedicata a questo programma Esa, servirà a rilevare tempestivamente le espulsioni di materia dalla corona solare e altri eventi similari, creando un sistema di allerta in tempo reale.
Per tutti i dettagli sul programma Space Situational Awareness rimandiamo al sito dell’ESA
http://www.esa.int/Our_Activities/Operations/Space_Situational_Awareness/About_SSA