Riccardo Faccini – Nuovi orizzonti nella lotta ai tumori
Giovane e brillante ricercatore dell’Università La Sapienza di Roma, Riccardo Faccini si è specializzato nel corso degli anni sull’uso delle radiazioni in campo medico. Dopo aver viaggiato per i laboratori di tutto il mondo, dal Cern di Ginevra allo Slac in California, il nostro Riccardo da qualche anno è in pianta stabile in Italia. È ideatore e coordinatore di Fisicast, il primo podcast audio per capire i fenomeni del mondo circostante con un linguaggio semplice e diretto, ma di assoluto rigore scientifico.
Durante #Wire15 Riccardo Faccini ha presentato il progetto frutto del lavoro di un intero gruppo di fisici e medici che hanno portato al brevetto di questo progetto.
Si tratta di un’applicazione di chirurgia intra-operatoria per la rimozione completa dei tumori, completando la fase chirurgica e offrendo al medico e al paziente la sicurezza di aver asportato tutta la massa tumorale. Il radiofarmaco messo appunto da Riccardo e dal suo staff permette la rilevazione di parti non asportate e il trattamento con le radiazioni sino alla loro definitiva eliminazione.
Alcune applicazioni della radioterapia funzionano iniettando per prima cosa un radio-farmaco nell’aree interessate, in modo che venga assorbito dalle cellule tumorali. Queste vengono bersagliate con particelle ionizzanti che provocano un’alterazione nella struttura sub-molecolare delle cellule tumorali arrivando a danneggiarne il DNA e provocandone la morte. A causa della loro ridotta capacità di riparare il DNA danneggiato, le cellule cancerose sono particolarmente vulnerabili a questi attacchi.
La nuova tecnologia di intervento proposta da Faccini e dal suo team si basa sul rilascio di radiazioni beta, elettroni a bassa energia molto più precisi dei raggi gamma comunemente utilizzati. Oggi la ricerca è a metà strada. Stanno iniziando i test clinici, ma serve lo sviluppo di adeguati radio-farmaci adatti all’utilizzo di radiazioni beta e la messa appunto delle attrezzature di dimensioni e materiali adeguati all’utilizzo in sala operatoria.